AA.VV.: Highlights From Rubinstein at Carnegie Hall

Esecutore: Artur Rubinstein, piano

Autore: Aa.vv.

Numero dischi: 1

Barcode: 0753088260513

LP
2020
ASLSC2605
2020-04-01
55,00 €
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Gli LP della Living Stereo: il massimo del massimo del repertorio classico sia per l’interpretazione sia per la qualità sonora

Rimasterizzazione effettuata a partire dal master analogico originale da Ryan Smith presso lo Sterling Sound

Taglio delle lacche effettuato da Gary Salstrom e stampa su vinile da 200 grammi affidata alla Quality Record Pressings

Seconda serie di ristampe della RCA Living Stereo curata dalla Analogue Productions, una nuova emissione di 25 intramontabili capolavori della classica

La seconda serie di ristampe dal catalogo della RCA Living Stereo pubblicata dalla Analogue Productions comprende 25 selezionati titoli classici accuratamente rimasterizzati, che con la loro straordinaria trasparenza e le loro sonorità calde e fascinose delizieranno le orecchie e lasceranno a bocca aperta anche gli audiofili dai gusti più esigenti. Come era già avvenuto con i volumi della prima serie di riedizioni della RCA Living Stereo, si è posta una grandissima attenzione a eliminare i difetti delle edizioni precedenti grazie alla qualità della rimasterizzazione, alla stampa su LP da 200 grammi e alla copertina tip-on di cartone pesante lucido della Stoughton Printing, che riproduce con straordinaria fedeltà la veste grafica dei dischi originali, a partire dal mitico logo della Living Stereo con il cane in ombra. Questo disco è stato rimasterizzato da Ryan K. Smith presso lo Sterling Sound a partire dal nastro originale a tre piste, tagliato a 33 giri e un terzo e stampato presso la Quality Record Pressings, azienda che produce da tempo molto tempo alcuni dei migliori LP audiophile da 200 grammi presenti sul mercato, che garantiscono un suono meravigliosamente silenzioso. A tutto questo bisogna ancora aggiungere la copertina tip-on della Stoughton Printing. Molti tendono a dare per scontato Artur Rubinstein. Unanimemente considerato tra i più grandi pianisti del XX secolo, questo grande artista di origine polacca visse fino all’età di 95 anni, debuttando nel 1894 all’età di appena sette anni e ritirandosi definitivamente dalle scene 82 anni più tardi. Il suo stile pianistico è caratterizzato da una intima aderenza a tutte le opere che eseguiva, da un fraseggio di meravigliosa trasparenza e – soprattutto – da una indefinibile qualità che univa gentilezza, calore, intimismo e una straordinaria comunicativa. Oggi diversi pianisti possiedono alcune di queste qualità e forse anche tutte, ma il modo in cui Rubinstein sapeva farle coesistere aveva quel certo je ne sais quoi, che sembra essere appannaggio esclusivo degli artisti che si affermarono durante le due guerre mondiali. Rubinstein era come una dinamo. All’età di 64 anni si esibì davanti al pubblico di New York in diciassette concerti in serie di cinque concerti che abbracciavano un periodo di appena dodici giorni. In ogni caso, per gli appassionati della grande musica di New York l’anno più straordinario di Rubinstein fu il 1961, quando il pianista aveva 74 anni. A partire dal 17 gennaio al 12 dicembre di quell’anno Rubinstein tenne ben dieci recital alla Carnegie Hall. Ovviamente, questi concerti registrarono regolarmente il tutto esaurito e i biglietti finivano così in fretta che gli organizzatori decisero di fare sedere alcuni appassionati persino sul palcoscenico. I critici scrissero recensioni entusiastiche e il pubblico rimase conquistato dall’arte inarrivabile di questo vero e proprio poeta della tastiera. Ogni brano in programma fu preceduto da lunghissime standing ovation e dopo l’ultima pagina il pubblico reclamò un gran numero di bis, che Rubinstein fu ben lieto di concedere. Il New York Times rese un doveroso omaggio all’arte di Rubinstein nell’editoriale dell’11 dicembre, nel quale si leggeva: «L’altra sera Rubinstein ha concluso la sua monumentale serie di dieci recital alla Carnegie Hall. Questi concerti si sono rivelati molto di più di semplici recital pianistici. Questi concerti sono stati infatti la dimostrazione di un atteggiamento verso la vita e la piena espressione di un uomo di vertiginosa cultura che, creando e ricreando la bellezza nel corso di tutta la sua vita, ha rifiutato di invecchiare».

Artur Rubinstein, pianoforte

Claude Debussy (1862-1918)

La Cathédrale engloutie

Poissons d’or

Hommage à Rameau

Ondine

Fryderyk Chopin (1810-1849)

Tre Mazurke op. 50

Sergei Prokofiev (1891-1953)

Dodici Visions Fugitives op. 22

Heitor Villa-Lobos (1887-1959)

Próle do Bébé

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