Oistrakh esegue Schumann - Franck - Ravel

Questa interessante registrazione effettuata al Festival Enescu inizia con un brano considerato tra i figliastri del grande repertorio romantico. Infatti, le opere scritte da Schumann per Joseph Joachim hanno sempre goduto di una fortuna di gran lunga minore rispetto ai suoi altri lavori per violino e pianoforte: il concerto rimase sepolto in una polverosa biblioteca fino alla fine degli anni Trenta, quando la pronipote di Joachim Jelly dArányi riuscì a farlo eseguire, mentre la bella Fantasia in do minore trovò ben pochi paladini, tra cui Adolf Busch e Fritz Kreisler. La versione eseguita in questo disco da Oistrakh e da Yampolsky rappresenta una primizia assoluta nella discografia del grane violinista russo. Al contrario, la Sonata di César Franck compariva frequentemente nel programma dei recital di Oistrakh, che la incise in studio sia con Oborin sia con Yampolsky e dal vivo ben tre volte con Sviatoslav Richter. Questa interpretazione ci consente di apprezzare larte sublime di un Oistrakh ancora giovane e allapice dei suoi ragguardevoli mezzi tecnici ed espressivi. Karol Szymanowski conosceva molto bene il violino uno dei suoi migliori amici era il virtuoso polacco Pawel Kochański e per questo strumento scrisse due concerti, una sonata, una raccolta di tre Miti, un notturno, una tarantella e diversi altri brevi pezzi. Sebbene Oistrakh e Yampolsky abbiano realizzato una famosa incisione in studio sia della sonata sia della Fontana di Aretusa, questo disco è lunico a presentare anche gli altri due Miti. Composti tra il 1915 e il 1916 con lincoraggiamento di Kochański che provvide a ideare effetti esotici questi brani sono considerati tra le gemme del repertorio violinistico del Tardo Romanticismo, ma per rivelare tutta la loro maliosa bellezza hanno bisogno di un violinista assolutamente fuori dal comune. Lo stesso discorso vale per leccitante Tzigane, che Ravel scrisse per la dArányi.