KAHN E D'INDY: Opere cameristiche

Un disco d’esordio veramente ragguardevole

Di recente tre giovani musicisti di grande talento come il pianista Mario Häring, il clarinettista Patrick Hollich e il violoncellista Alexandre Castro-Balbi hanno deciso di dare vita a una nuova formazione cameristica chiamata Bawandi Trio, con la quale vogliono andare alla scoperta del pochissimo noto repertorio cameristico per clarinetto fiorito a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Questi tre musicisti hanno concepito un programma tanto inedito quanto mai interessante, con l’obiettivo di  riscoprire e riproporre le opere di due compositori di notevole importanza caduti ingiustamente nel dimenticatoio, ossia Robert Kahn, compositore di origine ebraica, che poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale era andato in volontario esilio per sfuggire alle persecuzioni dei nazisti, e il francese Vincent d’Indy, che fu nominato successore di César Franck come presidente della Société National de Musique. Sia Kahn sia D’Indy godettero di una vasta fama e di una grande considerazione durante la loro vita, ma – a causa delle problematiche legate all’ambiente in cui si trovarono a vivere e a operare, oltre che alle caratteristiche delle loro personalità e a una serie di circostanze – dopo la loro scomparsa la loro notorietà iniziò ben presto a tramontare. Per questo motivo, entrambi meritano di essere riconsiderati da una prospettiva diversa, un’esigenza che ha portato alla realizzazione di questo nuovo disco di altissimo livello artistico, che ci viene proposto da un giovane ensemble che merita di essere seguito con la massima attenzione.

Bawandi Trio (Mario Häring, pianoforte; Patrick Hollich, clarinetto; Alexandre Castro-Balbi, violoncello)

Robert Kahn (1865-1951)

Trio in sol minore per pianoforte, clarinetto e violoncello op. 45

Vincent d’Indy (1851-1931)

Trio per pianoforte, clarinetto e violoncello op. 29