SINDING: Trii per archi e pianoforte

Christian Sinding fa parte di quello sfortunato gruppo di compositori che devono la loro fama postuma a un solo brano. Nonostante la sua brevità, Mormorio di primavera garantì la notorietà al compositore norvegese, che un tempo giunse ad essere considerato addirittura il legittimo successore di Edvard Grieg. Questo fatto appare ancora più significativo se si pensa che Sinding non fece quasi mai ricorso al suggestivo patrimonio tradizionale del suo paese, ma si concentrò sui generi allora più in voga nell’Europa centrale, che egli contribuì ad arricchire con quattro sinfonie, tre concerti per violino e orchestra e un gran numero di raffinati lavori cameristici. Tra questi ultimi spiccano tre trii per archi e pianoforte eleganti, espressivi, stilisticamente ineccepibili, strumentati in maniera assolutamente impeccabile e caratterizzati da una meravigliosa vena melodica, che con questo disco di sorprendente bellezza la CPO aggiunge al suo vasto catalogo, andando opportunamente ad arricchire la striminzita discografia delle opere di Sinding. Anche i Sei Pezzi per violoncello e pianoforte si collocano sugli stessi alti livelli qualitativi, formando una sorta di prezioso fuori programma dai toni ultraromantici, anche in questo caso presentato in prima registrazione mondiale.

Christian Sinding (1856-1941)

Trio n. 1 in re maggiore per archi e pianoforte op. 23

Trio n. 2 in la minore per archi e pianoforte op. 64

Trio n. 3 in do maggiore per archi e pianoforte op. 87

Sei Pezzi per violoncello e pianoforte op. 66

- Praeludium (Allegretto)

- Andante funebre

- Intermezzo (Allegretto)

- Impromptu (Allegretto)

- Romanze (Andante)

- Ritornello (Allegro moderato)