ATTERBERG: Horn Concerto - Cello concerto

«Un tassello della massima importanza nell’apprezzata integrale delle opere di Atterberg curata dalla CPO»: con questo giudizio molto lusinghiero il critico di klassik-heute ha salutato l’uscita del disco dell’etichetta tedesca contenente il Concerto per pianoforte e orchestra e la Rapsodia n. 1 di Kurt Atterberg. Oggi la CPO porta trionfalmente a termine questa straordinaria impresa editoriale con l’ultimo disco, dedicato al Concerto per violoncello e orchestra e al Concerto per corno e orchestra. Quando scrisse questi due concerti negli anni Venti, il compositore svedese poteva già contare su una notevole fama in ogni parte d’Europa ed era attivo sia nella sua patria sia a livello internazionale. Atterberg era un compositore più intuitivo che analitico, un fatto che non consente di applicare sempre i concetti tradizionali alle sue opere. Nonostante questo, i “movimenti” del Concerto per violoncello e orchestra possono essere considerati a tutti gli effetti come elementi della “normale” forma-sonata, con i temi principali che vengono esposti, sviluppati e riproposti. Nel Concerto per corno e orchestra Atterberg utilizzò invece un organico molto insolito, comprendente la compagine degli archi, un pianoforte e un gruppo di strumenti a percussione, allo scopo di creare un fenomeno tonale del tutto diverso da quello che caratterizza il Concerto per violoncello e orchestra. Per il resto, il Concerto per corno e orchestra si colloca nel solco dei concerti tradizionali. Per esempio, l’Allegro pathetico è strutturato secondo la struttura della forma-sonata e pervaso dai caratteristici segnali di corno. Il solista si trova spesso a suonare nel registro più acuto e deve dimostrare di possedere virtuosismo, energia e vitalità.