HANDEL: Acis e Galatea (versione 1718)

Tutti i dischi finora realizzati dai complessi vocale e strumentale del Boston Early Music Festival per la CPO sono stati premiati dalla stampa specializzata con riconoscimenti di grande prestigio. In particolare, la registrazione dell’opera La descente d’Orphée aux enfers e La couronne des fleurs di Marc-Antoine Charpentier è stata insignita nel febbraio del 2015 del Grammy Award nella categoria Migliore Registrazione Operistica e più di recente si è aggiudicata l’ambito Klassik-Echo 2015 nella categoria Migliore Registrazione Operistica dell’Anno. Prima di questo doppio trionfo, altre produzioni del Boston Early Music Festival e della CPO avevano ottenuto nomination per i Gramophone Awards. Più in particolare, l’Ariadne di Johann Georg Conradi e il Thesée e la Psyché di Jean-Baptiste Lully erano stati segnalati nella categoria Migliore Registrazione Operistica e le ultime due anche nella categoria Migliore Registrazione Vocale Barocca. In questo imperdibile cofanetto doppio l’ensemble americano e un cast di cantanti di primo piano, nel quale si mettono in particolare evidenza Aaron Sheehan e Teresa Wakim, propongono la versione cameristica dell’opera Acis and Galatea di Händel, che era stata composta nel 1718 per essere rappresentata nella tenuta di campagna del conte di Carnarvon (che nel 1719 divenne duca di Chandos) senza fare uso – come era prassi consolidata del grande compositore sassone – di temi tratti da opere precedenti. Sia Acis and Galatea sia la cantata Sarei troppo felice costituirono punti di svolta decisivi nella carriera di Händel. In particolare, la cantata vide la luce all’inizio del quindicennio in cui Händel fu al servizio di diversi importanti membri dell’aristocrazia inglese. Acis and Galatea segnò il punto più alto di questa fase della carriera di Händel, mettendo in evidenza – come era successo in precedenza con la cantata – i mezzi musicali che poteva mettere in campo nelle residenze private dei suoi ricchi mecenati. Come hanno sottolineato parecchi musicologi, Acis and Galatea contiene già i semi musicali e drammaturgici da cui si sarebbe in seguito sviluppato l’oratorio inglese, il genere che dopo il 1742 soppiantò completamente l’opera italiana in Inghilterra.