LEOPOLDO I: Requiem e altre opere sacre

Il commovente Requiem dell’imperatore Leopoldo I

La morte della prima moglie Margarita Theresa, avvenuta il 12 marzo 1673, fu un durissimo colpo per l’allora trentatreenne imperatore Leopoldo I, che cercò di trovare nella musica un po’ di sollievo al suo grande dolore, componendo l’intensissima Missa pro defunctis. Questo Requiem è una delle opere più elaborate e personali di Lepoldo, che lo concepì per un organico formato da cinque voci e un vasto ensemble strumentale comprendente due cornetti muti, tre tromboni, quattro viole da gamba e basso continuo. Come tonalità, Leopoldo optò per il cosiddetto secondo tono (corrispondente all’attuale sol minore), che veniva utilizzato fin dal XVI secolo per esprimere l’afflizione e gli eventi più dolorosi. Come da prassi nella letteratura musicale del XVI secolo, nel Requiem sono presenti parecchie figure musicali che interpretano i contenuti del testo, un fatto che si rivela assai efficace sotto il profilo dell’intensità emotiva. E anche nel caso delle toccanti Tres Lectiones il fatto che queste opere siano state eseguite con grande frequenza fin ben oltre la seconda metà del XVIII secolo non si spiega affatto con un semplice atto di rispetto nei confronti del sovrano, ma con l’intrinseca bellezza della musica.

Weser-Renaissance Bremen, Manfred Cordes, direttore

Leopoldo I (1640-1705)

Missa pro defunctis (Requiem)

Tres Lectiones

Motetto de Septem Doloribus Beatae Mariae Virginis