SCHUBERT: Schwanegesang

Il baritono olandese Robert Holl è universalmente considerato uno die massimi interpreti del repertorio liederistico del nostro tempo. Una recensione pubblicata di recente sullautorevole quotidiano olandese The Times delinea con grande lucidità la sua straordinaria tecnica e la sua capacità di immedesimarsi nel testo: «il baritono olandese Robert Holl ha proposto un programma schubertiano con un vigore e una passione cui non è stato assolutamente possibile resistere [] Limponente presenza scenica di Holl e il timbro potente e scuro di Holl riescono a piegarsi ove necessario in una lieve brezza primaverile, elevandosi con assoluta naturalezza in una morbidissima voce di testa oppure tratteggiando con intelligenza limmagine di un gondoliere in una Serenissima dolcemente assopita». Nel disco che lo vede esordire per la Hyperion, Holl propone una straordinaria interpretazione dellultimo ciclo liederistico di Schubert. I Lieder del ciclo Schwanengesang (Il canto del cigno) sono stati descritti dalleditore di Schubert Haslinger come «lestrema fioritura della musa creativa di Schubert». Schwanengesang racchiude alcune delle pagine più grandi mai scritte da Schubert. A differenza di Die schöne Müllerin e di Winterreise, questo ciclo non racconta una vicenda particolare, vantando due serie di Lieder collegate tra loro da nessi poetici, la natura, lamore e la separazione nei testi di Rellstab e lamarezza, il senso di perdita e la disperazione nei versi di Heine. Il programma di questo disco è completato da altri due Lieder. Il primo, Herbst, pur essendo basato su una poesia di Rellstab, non venne incluso nella raccolta Schwanengesang e il suo manoscritto venne riscoperto solo negli ultimi decenni del XIX secolo. Con la sua suggestiva ispirazione naturalistica, questo Lied anticipa le opere che Mendelssohn dedicò allo stesso tema, presentando un sinuoso tremolando eseguito dalla mano destra che accompagna la dolente melodia della mano sinistra. Il secondo brano è Der Winterabend, scritto nel 1828. I versi di Leitner tratteggiano limmagine di un uomo del tutto soddisfatto, che contempla non solo la fredda sera invernale ma anche la prospettiva della sua morte ormai imminente (largenteo chiaro di luna diventa in questo senso un drappo funebre calato sugli oggetti della sua vita). Nelle sue ampie note di copertina, Roger Vignoles scrive che «se si desidera conoscere quale fosse latteggiamento di Schubert nei confronti della sua mortalità, vale la pena di far caso allamorosa attenzione che profuse per questo Lied. Ogni giro di frase e ogni modulazione è stata meditata fino in fondo, come si può notare nella morbidezza (realizzata con una terza maggiore, il suo intervallo preferito) che annuncia lingresso del chiaro di luna nella camera del poeta».