Sebbene durante la sua carriera e anche dopo la sua morte avvenuta nel 1596 abbia goduto di una notevole fama tra i suoi contemporanei, Philippe Rogier è oggi conosciuto anche tra gli studiosi quasi esclusivamente grazie al mottetto Laboravi in gemitu meo. Con questo disco la Hyperion dimostra che questo compositore merita una considerazione di gran lunga maggiore. Philippe Rogier si colloca nel solco dei numerosi compositori franco-fiamminghi che lavorarono presso la corte spagnola. Filippo II uno dei re più competenti in fatto di musica che la storia europea ricordi nutrì nei confronti di Rogier una stima del tutto giustificata, visto che si tratta di uno dei compositori più affascinanti e originali dellultimo scorcio del XVI secolo, capace con la sua straordinaria versatilità di esplorare i più profondi recessi dellanimo umano con i suoi numerosi salmi penitenziali e di raggiungere vertici di pura esaltazione nei lavori dai toni più gioiosi. Il programma di questo disco ruota intorno alla Missa Ego sum qui sum, una messa parodia basata su un mottetto di Nicolas Gombert. Grazie alla sua eccezionale invenzione musicale e alla sua straordinaria bellezza, alcuni dei più autorevoli studiosi del repertorio rinascimentale hanno inserito questo splendido lavoro nel novero delle messe più suggestive e commoventi degli ultimi anni del XVI secolo. Questa messa di Rogier sembra voler rendere omaggio a Nicolas Gombert, uno dei compositori più importanti della generazione successiva a quella di Josquin Desprez, che elaborò uno stile basato su una continua imitazione e su una incessante ricerca di espressività, che faceva spesso ricorso a una scrittura dissonante. I due mottetti a dodici voci proposti in questo disco dimostrano quanto alto fosse il livello esecutivo dei complessi corali che prestavano servizio presso la corte reale spagnola. Gli altri mottetti ci offrono la possibilità di renderci conto della straordinaria personalità artistica di Rogier, capace di sprofondarci in abissi di cupa desolazione nelle opere penitenziali e di portarci allesaltazione nel mottetto composto per la festa di santa Cecilia Cantantibus organis. Questo splendido disco segna il debutto per la Hyperion dellacclamato coro londinese del Kings College diretto da David Trendell.
Tracklist
Philippe Rogier (ca 1561-1596)
Videntes stellam
Cantantibus organis
Missa Ego sum qui sum
Caligaverunt oculi mei
Locutus sum in lingua mea
Laboravi in gemitu meo
Verbum caro