Libro fotografico: il JAZZ di Mirko Boscolo
Esecutore: Mirko Boscolo, fotografo
Autore: Libro Fotografico
Numero dischi: 1
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La Red Records con questa collana si pone l’obiettivo di affiancare parallelamente al suo catalogo “sonoro” – patrimonio fondamentale per la documentazione dell’ultimo mezzo secolo di vita jazzistica, anche una testimonianza culturale “visiva” coinvolgendo i fotografi che hanno saputo con i loro scatti, investigare il jazz, la sua trama, i personaggi, le intime inclinazioni. Sounding Pictures quindi, perché anche le immagini suonano.
Tutti i volumi, in formato long playing, sono stampati a colori, in tiratura limitata di sole 500 copie numerate a mano e cucite a macchina con un filo rosso.
La collana si inaugura con gli scatti di Mirko Boscolo, enfant prodige della fotografia jazz, che si guadagna già da giovane l’attenzione degli addetti ai lavori e l’ammirazione dei lettori per il suo sguardo particolare ai grandi personaggi del jazz. Firma tantissime copertine per Musica Jazz e trova in Arrigo Polillo, fondatore della testata e a lungo il più amato direttore, un grande estimatore che di lui dice:
“Chi frequenta i concerti di jazz vede Boscolo, immancabilmente, al lavoro a due passi dal palcoscenico; spesso lo vede poi infilarsi nei camerini dove i musicisti si riposano o si preparano per il concerto: li sono più “se stessi”, ed è questo che a Boscolo soprattutto interessa. Va però precisato che Mirko non “subisce” mai l’immagine, ma la inserisce in una chiara, personale visione estetica e compositiva”.
Le fotografie di Boscolo sono state pubblicate da importanti quotidiani (Corriere della Sera, La Repubblica, Il Giorno), hanno illustrato Enciclopedie (Das Grosse Jazzbuc, I Giganti del Jazz) e innumerevoli testate periodiche, hanno destato interesse anche oltre i confini nazionali (Jazz Magazine, Jazz Hot tra le altre).
In questo volume viene proposta una selezione di oltre vent’anni di fotografie. Si alternano scatti “rubati”, lavori in studio, sul palco o nei camerini. Pur nei limiti dettati dalla selezione, emerge la varietà e ricchezza di questa vasta produzione: colore e bianco e nero, grandi protagonisti del panorama internazionale come Gillespie, Fitzgerald, Blakey, Mulligan, Dolphy, Jamal, Davis, Jarrett, Petrucciani per citarne alcuni, e tanti italiani. C’è pero un elemento comune a questa varietà, un fattore che connota tutto il lavoro di Boscolo: lo sguardo sempre attento a cogliere un gesto o l’attimo sorprendente, melanconico, riflessivo, e spesso anche scanzonato.
Una nota e biografia di Mirko Boscolo
Nato nel 1952 a Chioggia, un’isola della laguna veneziana. Diplomato in Fotografia presso l’Istituto Umanitaria di Milano nel 1978
Mirko da bambino ascolta il suono del mare e del vento e questo sound lo ispirerà, da adulto, ad occuparsi di musica e di arte per poi, esaurita la febbre creativa, trovare nella vita del marinaio la sua dimensione ideale.
La ricerca fotografica sul Jazz, della quale in questo libro sono esposti una parte dei risultati, è iniziata quasi per gioco nel 1978, quando ancora studente e già appassionato di musica, comincia a frequentare i concerti con la Nikon F.
Alcuni tra i primi scatti sono finiti sul tavolo di Arrigo Polillo, direttore di Musica Jazz e da li sulle copertine della prestigiosa rivista.
Stimolato da questo immediato riconoscimento, ho intrapreso una vera e propria indagine fotografica sul mondo del jazz. Prima, rubando immagini ai musicisti sulla scena, poi – lo spazio sulla scena è cosi limitato… – cercando un contatto non solo professionale, ma anche umano nei loro camerini. E infine trovando nei festival e nei ritratti in studio l’ambiente più creativo per svolgere il mio lavoro.
I momenti più esaltanti li trovate in questo libro, che non è tanto, o non è solo, una galleria di ritratti, ma è soprattutto una serie di immagini in cui il musicista è una parte del fotogramma, il filo conduttore di una mia personale ricerca estetica.
Una testimonianza di Arrigo Polillo, Milano 1980
Uno degli aspetti più piacevoli del lavoro di chi, come me, dirige una rivista dedicata alla musica jazz, è l’esame delle fotografie che arrivano, ogni mese, sul mio tavolo di redazione. Per due motivi: perché il mondo del jazz offre innumerevoli spunti per un fotografo che abbia “occhio” e gusto smaliziati, e perché (ma questa è una conseguenza del primo motivo) i fotografi che dedicano totalmente o prevalentemente la loro attenzione agli uomini del jazz sono per lo più valorosi. Sta di fatto che “Musica Jazz”, la rivista che dirigo, si è valsa, nel corso degli anni, della collaborazione di innumerevoli fotografi di vaglia, i nomi di alcuni dei quali (ne ricordo due: Ugo Mulas e Giuseppe Pino) sono oggi noti in tutto il mondo a chi si occupa di arte fotografica. Mirko Boscolo è per me una conoscenza abbastanza recente, ma la qualità delle sue fotografie, che la mia rivista ha pubblicato in gran copia, gli hanno valso, in brevissimo tempo, l’ammirazione dei lettori e dei colleghi.
Boscolo è giovane: è infatti nato a Chioggia nel 1952. Alla fotografia ha incominciato ad interessarsi molto presto, tanto che a un certo punto ha deciso di fare della fotografia la sua professione. Quando ancora abitava a Gallarate, cominciò a frequentare una scuola di fotografia a Milano, dove alla fine decise di domiciliarsi.
Va però precisato che Mirko non “subisce” mai l’immagine, ma la inserisce in una chiara, personale visione estetica e compositiva.
Come tutti i fotografi di vaglia anche Boscolo si è particolarmente interessato ai lavori di alcuni maestri della fotografia: tra questi menziona Arnold Newman, Paul Strand, Richard Avedon.
Ad ispirarlo nel suo lavoro di fotografo jazzistico c’è però, anzitutto, il jazz e ci sono i suoi musicisti, per cui ha sempre provato un grande interesse.
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