BEN WEBSTER: Soulville

Esecutore: Ben Wester, sax tenore; Oscar Peterson, piano; Ray Brown, contrabbasso; Herb Hellis, chitarra; Stan Levey, batteria.

Autore: Ben Webster

Numero dischi: 2

Barcode:

Hemiolia Records
Nastro Magnetico
Jazz
2024
HRERM24000211E
Equalizzazione
950,00 €
Tasse incluse
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Tutti i mastertape della Hemiolia Records sono accompagnati da un certificato di autenticità A4P (Analog Four Phases) che garantisce una completa coerenza analogica in ogni fase della produzione.

I nostri nastri master in vendita sono realizzati in modalità copia 1:1, utilizzando due registratori Otari MTR 15 con calibrazione ottimizzata dell’unità di registrazione su ogni nastro bianco utilizzato.

* Per l’opzione con equalizzazione NAB sono necessari sette giorni lavorativi per la preparazione

* Per l'opzione con equalizzazione CCIR sono necessari quattro giorni lavorativi per la preparazione

  • Formato del nastro: 1/4" - 2 tracce                         
  • Velocità di registrazione: 38 cm/sec (15ips)
  • Marca del nastro vergine: RTM – Recording the Masters
  • Modello del nastro: SM900-premium high output studio tape
  • Equalizzazione: CCIR o NAB*

Restauro e rimasterizzazione effettuati da Pietro Bernini. Hemiolia's Edition 2024

Soulville  (versione stereo ) - reel one e reel two - The Ben Webster Quintet

(2 REEL)

Ben Wester: sax tenore; Oscar Peterson: piano; Ray Brown: basso; Herb Hellis: chitarra; Stan Levey: batteria

Registrato il 15 ottobre 1957 

Capitol Studio Holliwood, los Angeles, California, USA

Sessione Originale prodotta da Norman Granz - Originariamente pubblicato da Verve Records © (1957)

Edizione Stereo di Hemiolia curata da Pietro Benini (Aprile 2024)

A detta di molti addetti ai lavori, Soulville è l’album che meglio rappresenta l’arte di Ben Webster, grazie alla sua atmosfera intima, tenera e profondamente espressiva. Sebbene quando registrò questo disco nel 1957 Webster fosse unanimemente considerato tra i grandi vecchi del panorama jazzistico internazionale, l’energia giovanile che costituiva la principale cifra stilistica della sua collaborazione con l’orchestra di Duke Ellington non era affatto diminuita, anzi.

Soulville è di gran lunga il migliore degli album che Webster incise per la Verve, con l’intensa vena melodica del suo sassofono che trova un eccellente accompagnamento in Oscar Peterson e nella sua band, che in quel periodo comprendeva il contrabbassista Ray Brown, il chitarrista Herb Ellis e Stan Levy, un batterista ingiustamente sottovalutato. Guidando questa band stellare in un programma che comprende per la maggior parte grandi successi del pop d’annata, il leggendario tenorsassofonista confermò tutto il suo stupefacente talento. In particolare, le rivisitazioni di “Lover Come Back to Me” e di “Makin’ Whoopee” sono davvero eccellenti, ma le versioni blues di “Last Date” e di “Soulville” sono semplicemente straordinarie. Un album impeccabile dalla prima all’ultima nota.

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