R.CLOONEY & P.PRADO: A Touch of Tabasco

Il critico del Wall Street Journal definì Rosemary Clooney: «un’icona pop, che sa cantare con la stessa intensità di Frank Sinatra e di Ella Fitzgerald», un giudizio molto lusinghiero che trova conferma nelle nomination ai Grammy Award che ricevettero parecchi dai suoi dischi pubblicati dalla Concord Records. Purtroppo, la Clooney non ne vinse nessuno, ma il 28 febbraio del 2002 le venne tributato il prestigiosissimo Lifetime Achievement Award. Dopo aver ricevuto nel 1992 la James Smithson Bicentennial Medal, la Clooney dichiarò al Washington Post: «Serve per avere visibilità giorno dopo giorno, per segnalare i piccoli progressi di tempo e della carriera». Dopo aver affermato che il canto era stato la sua salvezza, la Clooney aggiunse: «La mia voce è l’unico strumento in grado di esprimere le parole e questo mi ha consentito di raggiungere questi traguardi di grande prestigio». Come dimostrano i suoi album jazz, tutti esaltati al massimo grado dalla stampa specializzata e premiati da vendite da capogiro, la Clooney è sempre stata in grado di stregare il pubblico con il suo calore, la sua profondità di sentimenti, la sincerità delle sue interpretazioni e il suo insuperabile talento. Pubblicato nel 1959, questo album è stato il primo disco realizzato insieme dalla vocalist americana Rosemary Clooney e dal celebre leader e direttore d’orchestra cubano Perez Prado e il primo realizzato dalla Clooney per la sua nuova etichetta, la RCA Victor. Da notare che le note di copertina furono scritte dal marito della Clooney, il celebre attore e regista portoricano José Ferrer. «Sulla carta, l’improbabile abbinamento tra la celebre vocalist americana Rosemary Clooney (che nel corso degli anni Cinquanta aveva imposto un preciso stile di canzoni) e il percussionista e direttore d’orchestra cubano Perez Prado sembrava un disastro conclamato. Il risultato fu l’esatto opposto. Realizzato nel corso di due sessioni di registrazione tra il luglio e l’agosto del 1959, A Touch of Tabasco è senza dubbio uno dei dischi più deliziosi in assoluto pubblicati nel corso degli ultimi anni. I brani in programma sono vivaci e timbricamente molto ricchi, ma conserva intatte da un lato l’eleganza e la morbidezza proprie dello stile della Clooney e dall’altro i caratteristici arrangiamenti e gli esperimenti con le percussioni, le strutture e l’armonia di Prado. All’inizio la Clooney sembrava avere qualche piccolo problema di pronuncia, che riuscì però a superare brillantemente con l’aiuto di suo marito, il celebre attore portoricano José Ferrer (che ha firmato anche le note di copertina). Questo disco, che accosta ecletticamente celebri brani latini a famose canzoni americane, è un vero e proprio tour de force, che vede protagonisti accanto alla Clooney e a Prado alcuni degli strumentisti da session discografiche più richiesti di quegli anni, tra cui i batteristi Leo Acosta e Earl Palmer e i trombettisti Paul Horn e Ollie Mitchell»  (allmusic.com, Thom Jurek) «Il semplice e delizioso stile vocale di Rosemary Clooney ha definito la sua carriera per oltre quarant’anni. Nel corso della sua luminosa carriera la Clooney ha anche interpretato diversi film di grande successo ed è assurta al rango di star televisiva grazie al suo programma. Con questo disco, oggi Rosemary continua a consolidare la sua fama che la colloca tra le migliori vocalist jazz degli stati Uniti» (NPR) «Se siete estimatori della Clooney o di Prado, non potete assolutamente fare a meno di questo disco. Confesso di aver avuto la pelle d’oca ogni volta che ho sentito Prado fare il suo caratteristico “hu-unh” e di aver scosso ritmicamente la testa avanti e indietro con una incontrollabile pulsione per mettermi a ballare. In fin dei conti, questo è lo scopo principale di dischi come A Touch of Tabasco, spingere la gente a divertirsi e a ballare. Potrei andare avanti ancora per molto nel descrivere la straordinaria bellezza di tutti i brani in programma, ma preferisco limitarmi a darvi un consiglio prezioso: se potete permettervelo, correte ad acquistare questa splendida rimasterizzazione della OMR. Caldamente raccomandato» (Brian Bloom, www.audaud.com, Cinque Stelle).