EAGLES: Desperado

Rimasterizzazione effettuata a partire dai nastri originali e stampata su SACD a tiratura limitata e numerata

Un SACD ibrido dall’immagine sonora brillante, presente, ricca di dettagli e molto dimamica

Desperado sembra basarsi su di un tema universalmente umano, ossia il fatto che in fondo siamo tutti vagabondi e perennemente alla ricerca di obiettivi sfuggenti come la stabilità, la compagnia, il senso di appartenenza e la soddisfazione. Abbinando arrangiamenti dal senso western a dispositivi narrativi concettuali, questo album degli Eagles pubblicato nel 1973 tocca anche collaudati temi americani, come il West, la libertà, la promessa e il pericolo che ha rappresentato nel corso della storia degli Stati Uniti. Ambizioso ma accessibile, profondo ma diretto, Desperado continua a esercitare una torreggiante influenza sul country rock e a costituire un pezzo di importanza fondamentale dello sviluppo e dell'evoluzione degli Eagles.

Rimasterizzato a partire dai nastri analogici originali, questo imperdibile SACD a tiratura limitata e numerata della Mobile Fidelity rende omaggio a questa celebre album degli Eagles, tramandandone la memoria alle generazioni a venire con una inarrivabile qualità sonora. Garantendo una altissima fedeltà sonora in grado di conquistare anche gli audiofili dai gusti più esigenti, questa riedizione offre un’immagine vivace, dinamica, trasparente, equilibrata e intima di un album la cui importanza continua a crescere. L’opportunità di concentrarsi sui particolari delle armonie dorate degli Eagles, sui diversi timbri vocali e sull’interazione tra strumenti acustici ed elettrici non è mai stata migliore.

Per progetto, Desperado è un disco dove anche le apparenze contano. Originariamente concepito come un album che ruota intorno a motivi western che coinvolgono i fuorilegge, ha visto il gruppo vestirsi da esuli cowboy per un famoso scatto di copertina realizzato dal fotografo Henry Diltz. La quarta di copertina è ancora più notevole. Una ricostruzione della cattura e della morte della Dalton Gang, mostra il quartetto e i collaboratori Jackson Browne e J.D. Souther legati a terra. In piedi sopra la band, un gruppo di uomini di legge – tra cui Johns, il manager John Hartmann e altri – trasuda un palese orgoglio. Messo in scena al Paramount Ranch nel Malibu Canyon, il progetto coinvolse anche la realizzazione di un cortometraggio, che accentuava il commento dell’album sulla perdita di innocenza degli Eagles di fronte alle macchinazioni dello music-biz.

I parallelismi metaforici tra fuorilegge e rockstar sono presenti in quasi tutti i brani in programma. E ancora, il disco conserva un fascino e una facilità che mancano a molti set intraprendenti. Scrivendo per l’autorevole rivista Rolling Stone nel 1973, Paul Gambaccini osservò giustamente: «La cosa bella è che, sebbene sia un insieme unificato di canzoni, non è un'opera rock, un concept album, o qualcosa che pretende di essere molto di più di un insieme di buone canzoni che casualmente stanno bene insieme».

Eagles

Doolin-Dalton

Twenty-One

Out of Control

Tequila Sunrise

Desperado

Certain Kind of Fool

Doolin-Dalton

Outlaw Man

Saturday Night

Bitter Creek

Doolin-Dalton/Desperado