PLEYEL: Sinfonie n. 18 e 21 e Concerto per viola e orchestra

Verso la fine del XVIII secolo, Ignaz Pleyel era unanimemente considerato il legittimo erede del suo maestro Franz Joseph Haydn. In particolare, la sua produzione strumentale – che spazia da brani per piccoli ensemble a concerti e sinfonie di ampio respiro – godette di una vastissima fama, fino a quando il gusto musicale iniziò lentamente a mutare con lo scoppio della Rivoluzione francese. Lo scaltro e versatile Pleyel seppe però adattarsi brillantemente al mutato corso politico, da un lato scrivendo alcuni brani in omaggio ai principali componenti del nuovo governo francese e dall’altro restando del tutto fedele allo stile classico dei suoi predecessori, nel frattempo costruendosi una solida reputazione a Parigi come editore e costruttore di pianoforti. Grazie al lavoro di alcuni musicologi, oggi sembra essere fiorito un rinnovato interesse per le sue opere, dalla struttura saldamente ancorata allo stile del Classicismo viennese. Grazie alla loro raffinata eleganza, alla fluidità delle loro linee melodiche, al loro aristocratico equilibrio architettonico e – soprattutto nel caso del celebre Concerto per viola e orchestra – al loro ragguardevole virtuosismo, queste opere non hanno nulla da temere al confronto dei più grandi compositori vissuti a cavallo tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo.

Jordan Bak, viola

London Mozart Players, Howard Griffiths, direttore

Ignaz Pleyel (1757-1831)

Sinfonia n. 18 in mi bemolle maggiore B 139

Concerto in re maggiore per viola e orchestra B 105

Sinfonia n. 21 in re maggiore B 124