SCHILLINGS: Das Hexenlied (monodramma)

Il Canto della strega di Schillings

Quando il 24 luglio del 1933 Max Schillings si spense a Berlino all’età di 65 anni, la Germania perse uno dei suoi autori più originali e di maggiore talento. Scrivendo una nota in memoria del suo venerato maestro, che «con Strauss e Pfitzner» era ritenuto «il successore e continuatore più carismatico del cammino avviato da Richard Wagner», il famoso direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler descrisse in maniera magistrale il ruolo da lui ricoperto, affermando che «Schillings era uno dei pochissimi compositori davvero autorevoli della sua epoca e un musicista tedesco pienamente consapevole della cultura e delle tradizioni della sua patria». Questa affermazione coglie alla perfezione il ruolo nella storia della musica tenuto da Schillings, con tutti i suoi innegabili pregi e le sue debolezze. Oggi la fama di questo importante esponente del Tardo Romanticismo nato a Düren nel 1868 è tramontata da tempo e le sue opere sono cadute quasi completamente nel dimenticatoio, come dimostra il fatto che dagli anni Trenta quasi nessuna di esse ha avuto l’onore di essere pubblicata. Per questo motivo, la CPO è particolarmente orgogliosa di contribuire alla riscoperta di questo grande autore con questo disco, il cui programma è imperniato sull’Exenlied (Canto della Strega) op. 15, un’opera di grande suggestione basata su una ballata di Ernst von Wildenbruch, che venne eseguita per la prima volta nel 1902, presentata in versione orchestrale a Basilea nel 1903, ottenendo sempre un grandissimo successo. Il programma di questo disco è completato dal Prologo sinfonico all’Oedipus Rex di Sofocle op. 11, dal Dialogo per violino, violoncello e piccola orchestra op. 8 e dalla Danza dei fiori, tre opere che offrono eccellenti opportunità per riscoprire l’incantevole produzione di Max von Schillings.