La fama postuma di Johann Kuhnau è in gran parte legata al fatto di aver ricoperto il prestigioso posto di Thomaskantor a Lipsia prima di Johann Sebastian Bach. Un fatto piuttosto sconfortante, se si pensa che della sua corposa produzione lunica opera che oggi viene ancora eseguita (seppur raramente) è la raccolta delle Sonate bibliche per clavicembalo. Il 350° anniversario della nascita di Kuhnau (non ve ne eravate accorti, vero?) ha offerto alla CPO una buona occasione per gettare luce su alcune opere di questo compositore virtualmente sconosciuto, in particolare sui concerti sacri e sulle cantate per soprano. Sotto il profilo prettamente stilistico, le cantate di Kuhnau possono essere considerate una sorta di anello di congiunzione tra il XVII e il XVIII secolo, in quanto in queste opere le elaborate strutture finalizzate a esaltare i contenuti del testo risalenti alla gloriosa tradizione di cui si fece alfiere Heinrich Schütz coesistono armoniosamente con il gusto tutto italiano per la melodia e con lampiezza di respiro tipica del Barocco maturo, un mix particolarmente gradito agli appassionati di musica antica odierni e che trovò molti ammiratori anche nella Germania centrale del primo ventennio del XVIII secolo. Il programma di questo disco è degnamente completato da due belle cantate di Vincenzo Albrici, sincero amico di Kuhnau e maestro della cappella di corte di Dresda.
Tracklist
Johann Kuhnau (1660-1722)
Weicht ihr Sorgen aus dem Herzen
Ach Gott, wie läßt du mich verstarren
In te Domine speravi
Bone Jesu
Und ob die Feinde
Vincenzo Albrici (1631-1696)
Omnia quae fecit Deus
Mihi autem bonum est