LINLEY T.: The Song of Moses

Thomas Linley nacque a Bath in una famiglia che comprendeva numerosi musicisti e cantanti. Se non fosse morto tragicamente ad appena 22 anni in un incidente navale, è molto probabile che sarebbe riuscito a ritagliarsi un ruolo di grande importanza nel panorama musicale dellepoca. Linley viaggiò molto, strinse una sincera amicizia con il giovane Mozart (che dopo la sua morte disse «se fosse vissuto, sarebbe diventato uno dei più grandi ornamenti del mondo della musica») e la sua scomparsa suscitò il cordoglio di tutta la comunità musicale inglese. The Song of Moses è una delle sue ultime opere. Oratorio di ampio respiro nel più puro stile händeliano, The Song of Moses si compone di arie dai tratti molto diversi e di grandiosi cori che denotano una scrittura raffinata e toni intensamente drammatici (che trovano negli Holst Singers gli interpreti ideali). Basato sul capitolo n. 15 dellEsodo, questo oratorio esprime lincontenibile provata gioia dagli ebrei in fuga dallEgitto dopo aver visto le acque del Mar Rosso chiudersi alle loro spalle travolgendo lesercito egiziano, un tema che era già stato utilizzato da Händel nelloratorio Israel in Egypt. Questa registrazione rappresenta le prima esecuzione moderna dopo la prima del 1778. Composta in precedenza, Let God arise è un anthem (inno) di grandi dimensioni, nel quale si possono ravvisare elementi stilistici di Boyce e di Händel. Anche in questo caso, i cori sono pervasi da una incontenibile energia, che trova linfa in una monumentale scrittura contrappuntistica, mentre le arie presentano una perfezione difficilmente riscontrabile in compositori così giovani. «Un altro volume indispensabile della collana The English Orpheus. Gli appassionati di rarità settecentesche troveranno in questo disco due meravigliose opere in grado di soddisfare ampiamente la loro curiosità» (Classic CD) «Uno dei titoli migliori finora apparsi nella collana The English Orpheus della Hyperion» (Gramophone) «Questo incantevole oratorio dimostra in maniera inoppugnabile che Linley avrebbe potuto essere la risposta inglese al genio di Mozart» (The Daily Mail) GRAMOPHONE CRITICS CHOICE.