JEFFERSON AIRPLANE: Surrealistic Pillow

Il 1967 fu un anno indimenticabile per il rock e Los Angeles la città ideale per le band più leggendarie di questo genere come i Jefferson Airplane. Dopo il loro album d’esordio Takes Off, i Jefferson Airplane cambiarono formazione, con l’aggiunta come voce solista della futura superstar Grace Slick e del batterista jazz-rock Spencer Dryden, con i quali registrarono il monumentale classico Surrealistic Pillow. Realizzato insieme ai fondatori Paul Kantner, Marty Balin, Jorma Kaukonen, Jack Casady e alla loro giuda musicale e spirituale Jerry Garcia, Surrealistic Pillow era destinato a diventare uno degli album più importanti di tutti i tempi e uno dei manifesti più rappresentativi della Summer of Love. Grazie a una travolgente ondata di supporto da parte del pubblico che comprava i dischi, delle emittenti nazionali e delle radio in FM underground specializzate in pop, questo disco venne accolto in maniera trionfale, un fatto che si spiega anche con la presenza di due brani di grandissimo successo come “Somebody to Love” e “White Rabbit”, destinati a diventare vere e proprie icone del rock e addirittura inni sociali nel corso dei turbolenti anni Sessanta. Negli anni seguenti diversi altri brani di questo disco come “She Has Funny Cars”, “3/5 Of A Mile In Ten Seconds” e “Plastic Fantastic Lover” divennero presenze fisse dei programmi dei concerti dei Jefferson Airplane. Le cosiddette “jam band” ebbero inizio proprio con gruppi come i Jefferson Airplane. Date queste premesse, nessuno può stupirsi di ascoltare le incredibili performance dei due chitarristi Jorma Kaukonen e Paul Kantner accanto alle fenomenali voci di Grace Slick e di Marty Balin, alle quali in questo vero e proprio spartiacque della storia del rock si aggiungono ancora i grintosi e apprezzabilissimi contributi del bassista Jack Casady e Spencer Dryden.