ORNETTE COLEMAN: The Shape Of Jazz To Come

Ornette Coleman venne presentato alla rinomata etichetta Atlantic Records dal pianista del Modern Jazz Quartet John Lewis, che era rimasto molto impressionato dopo averlo sentito suonare a Los Angeles, al punto da affermare: «Ornette Coleman è l’unico jazzista a proporre musica veramente nuova». Questo primo album realizzato per l’Atlantic fu pubblicato giusto in tempo per coincidere con il debutto a New York del Coleman Quartet nel novembre 1959. Lewis era sicuro che Coleman avrebbe aperto nuove strade per il jazz, un’opinione che si riflette nel titolo dell’album The Shape Of Jazz To Come. Dopo la routine hard bop piuttosto logora degli anni precedenti, questa musica era come una boccata d’aria fresca. I brani più veloci (“Eventuality” e “Chronology”) ricordano un bebop selvaggio, mentre altri brani (“Congeniality” e “Focus On Sanity”) presentano brevi motivi orecchiabili, dal sapore quasi tradizionale. Questo album contiene due delle composizioni più belle di Coleman, “Peace” e “Lonely Woman”, a cui in seguito fu dato un testo e che si sente spesso nella sua versione vocale. Il Mulligan-Baker Quartet ha fornito il modello per il quartetto senza pianoforte – e quando la band oscilla di tanto in tanto con un tempo moderato, ricorda veramente il cool jazz. Sia come sia, i due strumentisti a fiato amano il “grido” frenetico e un suono volutamente “impreciso”. In fondo, le strofe ben definite e le forme armoniche tradizionali non facevano per loro. Il musicologo jazz Peter N. Wilson scrisse a proposito di questo LP a cui la prestigiosa rivista Rolling Stone diede cinque stelle: «Un titolo del tutto giustificato».

Ornette Coleman, sax contralto; Don Cherry, cornetta; Charlie Haden, contrabbasso; Billy Higgins, batteria

Lonely Woman

Eventually

Peace

Focus On Sanity

Congeniality

Chronology