

Esecutore: Gabriele Mirabassi, clarinetto; Cristina Renzetti, voce; Roberto Taufic, chitarra
Autore: Mirabassi Trio
Numero dischi: 1
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I nostri nastri master in vendita sono realizzati in modalità copia 1:1, utilizzando due registratori Otari MTR 15 con calibrazione ottimizzata dell’unità di registrazione su ogni nastro bianco utilizzato.
* Per l’opzione con equalizzazione NAB sono necessari sette giorni lavorativi per la preparazione
* Per l'opzione con equalizzazione CCIR sono necessari quattro giorni lavorativi per la preparazione
Registrato nella Chiesa di Santa Croce, Umbertide-Perugia (IT) il 19-20-21 aprile 2015
Recording engineer: Davide Giacchè
Analog Editing e Mastering engineer: Pietro Benini
Gabriele Mirabassi: clarinetto; Cristina Renzetti: voce; Roberto Taufic: chitarra
1. Canta, canta mais (A.C. Jobim - V. De Moraes) - 4'30"
2. Canta Sabià! (G. Mirabassi) - 0'31"
3. Chovendo na roseira (A.C. Jobim) - 4'13"
4. Por toda a Minha vida (A.C. Jobim) - 2'02"
5. Chega de saudade (A.C. Jobim - V.De Moraes) - 4'02"
6. Retrato em branco e preto ( A.C. Jobim - C. Buarque) alternate take - 4'41"
7. Luiza (A.C. Jobim) - 2'57"
8. Desafinado (A.C. Jobim - N. Mendonça) - 5'27"
9. Inùtil paisagem (A.C.Jpbim - A. De Oliveira) - 4'15"
(Tempo totale : 32:41)
Note tecniche:
Modalità di registrazione: Live stereo mix
Mixer: Studer 269
Registratori: 3 unità Schlumberger F500 (1/4" - velocità 38 cm/sec.)
Microfoni: Shoeps, MBHO
Questo trio formato da Cristina Renzetti alla voce, Gabriele Mirabassi al clarinetto e Roberto Taufic alla chitarra si è formato nel 2013, legato dalla comune passione per la musica brasiliana d’autore. Dopo l’esperienza di “Correnteza” il primo album registrato live e in analogico nella Chiesa di Santa Croce ad Umbertide, dedicato al repertorio raffinato del grande Antonio Carlos Jobim, nel 2018 con l’album “Agreste” il trio si addentra nell’entroterra del Brasile, l’interior, alla scoperta della sua anima più profonda. L’itinerario musicale prosegue passando per le montagne del Centro Italia e approda in Sardegna, terra di pastori e di natura selvaggia.
I tre musicisti trattano questo materiale popolare mettendo al centro i valori della musica da camera e della cura del suono, del rispetto profondo per il testo e insieme la libertà e la propensione al dialogo e all’ascolto, proprie della loro comune provenienza jazzistica.
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