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MILES DAVIS: Dark Magus

Esecutore: Miles Davis, organo, tromba elettrica con Wah Wah; Dave Liebman, flauto, sax soprano, sax tenore; Azar Lawrence, sax soprano; Pete Cosey, chitarra elettrica, sintetizzatore; Reggie Lucas, chitarra elettrica; Dominique Gaumont, chitarra elettrica; Michael Henderson, basso elettrico; Al Foster, batteria; James Mtume, percussione

Autore: Miles Davis

Numero dischi: 2

Barcode: 0198028170314

LP
Jazz
2025
MFSL2-566
2025-10-01
77,00 €
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Il leggendario Dark Magus: Live At Carnegie Hall di Miles Davis

Doppio LP da 180 grammi a tiratura limitata

Un album dai toni camaleonticamente funky che vede Davis in una esaltante esplorazione degli stili jazz e rock

È lecito supporre che nessuno tra il pubblico che affollò la Carnegie Hall il 30 marzo del 1974 avesse previsto i brani che Miles Davis avrebbe suonato durante il concerto, documentato in Dark Magus: Live at Carnegie Hall. Registrato verso la fine del suo periodo elettrico, questo doppio album rimane la dichiarazione più oscura e feroce della carriera di Davis, uno sforzo visionario che ha anticipato gli sviluppi della jungle, del noise-rock, del funk e del drum ’n’ bass.

Pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1977, Dark Magus ha dovuto attendere ben due decenni prima di essere presentato ufficialmente nel mercato americano. Ora, più di 50 anni dopo che Davis e il suo ensemble hanno fatto esplodere le menti nel famoso locale di New York, questo disco viene pubblicato per la prima volta su vinile, con un’edizione dal suono definitivo.

Rimasterizzata a partire dai nastri analogici originali, stampata su doppio vinile da 180 grammi da 33 giri presso la Fidelity Record Pressings e presentata in una lussuosa copertina realizzata dalla Stoughton Printing, questa imperdibile riedizione della OMR di Dark Magus vi invita ad accomodarvi sulla vostra poltrona preferita per farvi coinvolgere in una performance esaltante che funge contemporaneamente da audizione, esperimento, rilascio e magnifica esplosione di fusion jazz-rock. Ci auguriamo che il vostro giradischi e i vostri diffusori siano all’altezza della sfida.

Questa riedizione da collezionisti esprime con meravigliosa immediatezza e grandissimo impatto la magia dell’improvvisazione che si è svolta sul palco, con un dettaglio, un colore e un ritmo incredibili. Cattura anche l’incredibile energia della band, rendendo sia gli strumenti sia i cambi al volo con una profondità, una definizione e una dinamica rivelatrici. In sostanza, il set audiofilo di MoFi vi porta in profondità nello sconfinato mistero, nella promessa e nell'incertezza degli sforzi di Davis e compagnia come non era mai successo fino a questo momento.

La storia di Dark Magus è quasi incredibile come le composizioni che sono nate quando Davis ha riunito il batterista Al Foster, il contrabbassista Michael Henderson, il percussionista James Mtume, il grande virtuoso della tromba Dave Liebman e i chitarristi Pete Cosey e Reggie Lucas e, in una nuova versione per la seconda metà del concerto, ha aggiunto il chitarrista Dominique Gaumont e il celebre tenorsassofonista Azar Lawrence. Il fatto che questi ultimi due strumentisti non si fossero mai stati visti prima di quella sera accresce la leggenda di Davis e la sua propensione a spunti audaci e poco ortodossi.

Lo stesso discorso vale per le mosse di Davis quella sera di primavera, che secondo quanto riferito comprendevano l’arrivo al concerto con un’ora di ritardo e il rimanere sul palco dando costantemente le spalle al pubblico. La strategia funzionò. Davis ispirò il gruppo a suonare in modo audace, come pochi – se non nessuno – avevano mai sentito prima. Dark Magus è una vera e propria miniera di ritmi. Radicati in tecniche di origine africana, sensibilità d’avanguardia e atmosfere molto ardite, tutti i brani in programma evitano accuratamente arrangiamenti prestabiliti, assoli e – per la maggior parte – espedienti melodici.

Per Davis, Dark Magus rappresentò un trionfo personale in un periodo segnato da seri problemi di salute, dipendenze e un triste declino agli occhi della critica. Quest’ultimo aspetto sarebbe stato corretto solo due decenni più tardi, quando nel 1997 Dark Magus venne ripubblicato negli Stati Uniti in CD. Naturalmente, i pattern liberi, i passaggi imprevedibili, le strutture dense e il blues distorto che attraversano tutti i brani in programma – indicati con numeri swahili – non sono per tutti. E di sicuro non per i deboli di cuore. Sebbene Dark Magus contenga momenti maestosi caratterizzati da una tranquilla moderazione e spunti simili a una ballata, il suo originalissimo mix di colpi tormentati, tonfi, crepitii, rumori metallici, lamenti, bip, gorgoglii, calpestii e ritmi enigmatici rimane il suo cuore e la sua anima avventurosi.

Primitivo ed enigmatico, feroce e frastagliato, potente e rivoluzionario, sconvolgente e terrificante, Dark Magus sembra attaccare l’ascoltatore da ogni direzione. Alzate il volume e lasciatevi travolgere dalla brillantezza profetica di questo album inimitabile e implacabilmente funky.

Miles Davis, organo, tromba elettrica con Wah Wah; Dave Liebman, flauto, sax soprano, sax tenore; Azar Lawrence, sax soprano; Pete Cosey, chitarra elettrica, sintetizzatore; Reggie Lucas, chitarra elettrica; Dominique Gaumont, chitarra elettrica; Michael Henderson, basso elettrico; Al Foster, batteria; James Mtume, percussioni

Lato A

Dark Magus – Moja

Lato B

Dark Magus – Wili

Lato C

Dark Magus – Tatu

Lato D

Dark Magus – Nne

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