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Esecutore: Miles Davis, tromba; Sonny Stitt, sassofono; Wynton Kelly, piano; Paul Chambers, contrabbasso; Jimmy Cobb, batteria
Autore: Miles Davis Quintet
Numero dischi: 2
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Restauro effettuato tramite da tecnologia Phoenix Mastering™ a partire dai nastri analogici originali
Taglio delle lacche effettuato da Kevin Gray
Cambio degli stamper ogni 500 copie
Accuratissimo ciclo di stampa a velocità ridotta
Nuova lussuosa copertina gatefold tip-on stampata in Italia
Stampa effettuata da Simon Garcia, in Francia
Prima edizione limitata e numerata a sole 3000 copie per tutto il mondo
«Tutto è iniziato con una fotografia scattata da un amico che si trovava in Bretagna per visitare un appassionato di registratori. Questo signore, senza saperlo, aveva in mano un tesoro da decenni: la parte mancante del leggendario concerto tenuto all’Olympia di Parigi nell’ottobre del 1960 dal Miles Davis Quintet. Sul nastro era annotato Flamenco Sketches, ma si trattava di una versione straordinaria e totalmente inedita della famosa All Blues. Ci sono voluti quasi due anni per scovare gli altri nastri originali, che alla fine sono stati ritrovati a Stoccolma» (Frédéric D’Oria-Nicola).
Grazie alla The Lost Recordings questo leggendario concerto viene finalmente pubblicato per la prima volta nella sua integralità. L’avventura è iniziata nel 2022 con una visita a un appassionato di registratori a nastro residente in Bretagna, che consentì di scoprire che quest’ultimo possedeva la parte mancante di questa straordinaria registrazione. Ci sono voluti quasi due anni per attraversare il sud della Francia e gli Stati Uniti per trovare infine gli altri nastri originali a... Stoccolma.
Siamo orgogliosi e felici di presentarvi questo titolo. L’11 ottobre del 1960 Davis era di nuovo nella città che amava tanto, sul palco della leggendaria sala da concerti Olympia dove si erano esibiti artisti del calibro di Edith Piaf, Charles Aznavour, Sydney Bechet, Ella Fitzgerald, Ray Charles e molti altri. Il trombettista aveva ritrovato la sua strada e suonava in completa sintonia con le sue ispirazioni dell'epoca.
Parigi e Miles, Miles e Parigi: una storia d’amore che egli riassunse così: «All’inizio del 1949 portai una band a Parigi. Fu il mio primo viaggio fuori dal paese e cambiò per sempre il mio modo di vedere le cose. Mi è piaciuto molto stare a Parigi e mi è piaciuto il modo in cui sono stato trattato... È lì che ho incontrato Jean-Paul Sartre, Pablo Picasso e Juliette Greco. Non mi sono mai sentito così bene in vita mia».
Quella sera di ottobre all’Olympia, Miles Davis non poteva contare su John Coltrane. Il sassofonista che ora faceva parte della band era molto più adatto alla visione di Davis: lo straordinario Sonny Stitt, il “Lupo Solitario”. Insieme al pianista giamaicano Wynton Kelly, che Davis aveva assunto nel 1959, al contrabbassista Paul Chambers e al batterista Jimmy Cobb, formarono un gruppo coeso e ricco di musicalità, caratterizzato da un mix ideale di forza contenuta e intelligenza discreta. Miles Davis, figliol prodigo, si accompagnava all’Olympia tra gli applausi scroscianti per tenere un concerto che sarebbe passato alla storia.
Nel mese di dicembre del 2024 l’etichetta francese The Lost Recordings pubblicò il primo volume del leggendario concerto registrato l’11 ottobre del 1960 all’Olympia di Parigi da Miles Davis e dal suo quartetto, formato dal sassofonista Sonny Stitt, dal pianista Wynton Kelly, dal contrabbassista Paul Chambers e dal batterista Jimmy Cobb, che nel loro insieme formavano una band di eccezionale talento.
In seguito l’etichetta francese ha riunito su UHQCD la prima all’attesissima seconda parte di questo storico concerto.
Nei 12 anni intercorsi tra l’inizio del 1949 e l’autunno del 1960 lo stile esecutivo di Miles era evoluto profondamente. Dalla sua entusiastica adozione del bebop di Charlie Parker alla sua collaborazione con Gil Evans, Miles non aveva mai cessato di raffinare il suo stile, sviluppando un jazz più ampio second la visione di Ahmad Jamal e arricchito da una serie di elementi propri della musica classica. Sotto questo aspetto, la colonna sonora del film Elevator to the Gallows (Ascensore per il patibolo) registrata nel 1957 si rivelò un importante punto di svolta, prefigurando quel capolavoro assoluto che è Kind of Blue, pubblicato due anni più tardi.
Fin dalle primissime battute di “Stardust”, un brano rimasto fino ad allora del tutto inedito, Miles fissò il tono del concerto, abbinando un approccio seduttivo a una sottile vena di lirismo. Lo swing entra trionfalmente in scena con un brano attribuito a Sonny Stitt, poi l’atmosfera si riscalda rapidamente con “Round About Midnight”, seguita dalla vivace “Walkin”, nella quale Stitt e Davis si producono in un dialogo al calor bianco. “If I Were a Bell” e “Fran Dance” offrono al pubblico un momento dal carattere dolcemente introspettivo, prima che “Two Bass Hit” riporti un’incontenibile energia. Subito dopo, il concerto raggiunge il suo apice con “So What” e “All of You”, nei quali Davis conquista in maniera definitiva il pubblico, fino alle ultime note di “The Theme”.
Miles Davis, tromba; Sonny Stitt, sassofono; Wynton Kelly, pianoforte; Paul Chambers, contrabbasso; Jimmy Cobb, batteria
UHQCD 1
All Blues
Softly, as in Morning Sunrise
Walkin’
Four
Autumn Leaves
Makin’ Whoopee
No Blues
The Theme
UHQCD 2
Stardust
Unidentified
’Round About Midnight
Walkin’
If I Were a Bell
Fran Dance (Put your little foot right out)
Two Bass Hit
So What
All of You
The Theme
Non disponibile
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