GADE NIELS W.: Opere da camera - Vol.3

Terzo volume dell’integrale della complessa produzione cameristica di Niels Wilhelm Gade

«Non si può che essere felici del fatto che la CPO abbia deciso di varare questa integrale delle produzione cameristica di Niels Wilhelm Gade, che comprende un gran numero di opere di pregevole fattura che non meritano assolutamente di finire in una anonima nota a pie’ di pagina nei manuali di storia della musica. Il MidVest Ensemble ha profuso tutto se stesso a favore di Gade e in questo disco perfettamente bilanciato ne esegue una bella silloge di opere con una luminosa naturalezza, contribuendo a metterle sotto la luce dei riflettori, per la grande gioia sia del pubblico sia della critica». In questi termini molto lusinghieri il critico dell’autorevole rivista tedesca FonoForum ha recensito nel 2016 il secondo volume dell’integrale delle opere cameristiche di Niels Gade varata dalla CPO sulla base della nuova rigorosa edizione critica delle opere del compositore danese. Molte di queste opere hanno alle spalle una storia compositiva lunga e non di rado tormentata, a causa dell’abitudine dell’autore di sottoporre quasi tutti i lavori giovanili a radicali revisioni nelle fasi successive della sua carriera. In ogni caso, le scarne notizie che ci sono pervenute a proposito della genesi del suo Ottetto autorizzano a ipotizzare che la composizione di quest’opera abbia avuto inizio al più tardi nei primi giorni del 1848. Felix Mendelssohn era morto il 4 novembre del 1847. L’Ottetto di Gade presenta numerose analogie con l’opera omologa di Mendelssohn sia sotto l’aspetto stilistico, sia nella struttura sia in parecchi altri dettagli più minuti. Secondo diversi musicologi, con quest’opera Gade avrebbe voluto rendere omaggio al suo amico e collega prematuramente scomparso, una tesi che si fonda sul fatto che il suo organico sia uguale a quello dell’Ottetto scritto da Mendelssohn nel 1825. In ogni caso, va detto che non esiste nessuna prova esplicita in grado di confermare questa intenzione. Il primo tentativo compiuto da Gade per scrivere un quartetto in la minore per archi in un solo movimento risale al gennaio del 1836. Questo movimento presenta il carattere di un’aria da concerto e dimostra l’apprezzabile istinto drammatico e la piena padronanza strumentale di un Gade non ancora ventenne. Tra il 1839 e il 1840 Gade iniziò a porre mano al suo Quartetto in fa maggiore per archi. In base alle annotazioni contenute nel diario compositivo che Gade teneva in questi anni, si evince che questo quartetto era stato concepito come un’opera a programma basata sulla celebre poesia Willkommen und Abschied di Goethe.