RAVI SHANKAR: Concerto per sitar e orchestra

Esecutore: Ravi Shankar, sitar London Symphony Orchestra, André Previn

Autore: Ravi Shankar

Numero dischi: 1

Barcode: 0190296266959

Warner
LP
N/A
WAR66959
1970-01-01
18,00 €
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«Se ho mai avuto qualche merito», ha dichiarato in più di un’occasione Ravi Shankar, «senza dubbio si tratta del fatto di aver portato la musica del mio Paese in Occidente». Nato a Varanasi nel 1920, Shankar ha raggiunto ben presto una reputazione planetaria come straordinario virtuoso di sitar e si è distinto per la sua instancabile opera di ambasciatore della musica classica indiana, rivelando nuove prospettive ad artisti del calibro di George Harrison dei Beatles, al grande tenorsassofonista John Coltrane e al compositore classico Philip Glass. Operando come compositore, interprete, didatta e scrittore, Ravi Shankar si è messo in luce in tutto il mondo facendo conoscere la musica indiana nei paesi europei e negli Stati Uniti. In particolare, Shankar ha esercitato per oltre quattro decenni una fortissima influenza su molti musicisti occidentali, al punto da diventare uno degli ambasciatori più stimati e considerati della cultura indiana.

«Se l’Oriente ha iniziato a incontrare l’Occidente, bisogna riconoscere che pochissimi musicisti hanno affrontato questa ambiziosa impresa con la palpabile gioia dimostrata da Ravi Shankar» (The Guardian).

Questo disco presenta il Primo Concerto per sitar e orchestra scritto da Ravi Shankar nel 1970 su commissione della London Symphony Orchestra ed è stato il primo disco registrato da André Previn per la EMI Classics (oggi Warner Classics) nel 1971. Eseguito per la prima volta il 28 gennaio 1971 alla Royal Festival Hall di Londra, questo concerto è un suggestivo recital di sitar con quattro raga (tra cui uno di proprietà del guru di Ravi Shankar Allauddin Khan, che è stato adattato allo scopo) diviso in quattro movimento e con il magniloquente accompagnamento di una grande orchestra sinfonica occidentale. «Questo Concerto è stato davvero un’istantanea di un momento storico, in quanto consentì di ascoltare per la prima volta la musica raga in un arrangiamento orchestrale, creando un paesaggio sonoro estremamente composito» (Anoushka Shankar, figlia di Ravi) «Il Concerto di Ravi Shankar è un coinvolgente e quasi esemplare adattamento di una tradizione musicale in un’altra. Più in particolare, le sue melodie e i suoi ritmi derivano direttamente dal raga e le tecniche utilizzate per lo sviluppo si riallacciano alla tradizione indiana, comprese le sezioni improvvisate affidate ai solisti. In ogni caso, Shankar utilizza l’orchestra sinfonica occidentale in maniera molto fantasiosa. Di tanto in tanto, il compositore abbina le due tradizione, come si può notare per esempio quando i bonghi vengono utilizzati come tabla, due arpe eseguono scale, riecheggiando il sitar e gli archi si inseriscono accanto ai tambura. A volte Shankar crea nuovi effetti, come nel delizioso assolo lirico del corno e nella scrittura degli strumenti a fiato e delle percussioni» (Los Angeles Times).

Ravi Shankar, sitar

London Symphony Orchestra, André Previn, direttore

Ravi Shankar (1920-2012)

Concerto per sitar e orchestra

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