SPOHR: Sinfonie NN. 3 & 6 - Overture

Il primo volume dellincantevole integrale delle sinfonie di Louis Spohr varata da Howard Shelley ha avuto il merito di suscitare linteresse del grande pubblico nei confronti di un compositore ingiustamente dimenticato. Si tratta di un fatto veramente inspiegabile, se si pensa che nel 1828 anno in cui scrisse la Sinfonia n. 3 Spohr era considerato uno dei compositori più grandi dEuropa. Rispetto alle due sinfonie precedenti, questopera presenta una struttura formale molto più complessa e unispirazione decisamente romantica, come si può facilmente notare sia nella sua ricca orchestrazione sia dal notevole grado di elaborazione dei temi, dai quali traspare una fantasia sbrigliata e intrisa di un delicato lirismo. Sotto il profilo squisitamente stilistico, la Sinfonia n. 3 di Spohr si distacca dallalgida eleganza del Classicismo per avvicinarsi alla libertà formale propria del Romanticismo. La Sinfonia n. 6 fu invece concepita secondo principi del tutto nuovi con ciascun movimento basato su uno stile diverso che causarono nel pubblico dellepoca non poco sconcerto. Se oggi tutti abbiamo imparato ad amare opere basate su stili arcaici come Mozartiana di Ciaikovsky, la Holberg Suite di Grieg, Pulcinella di Stravinsky e la Suite su danze di Couperin di Richard Strauss, quando Spohr diede inizio al genere delle sinfonie storiche con questo lavoro sia il pubblico sia la critica si rivelarono del tutto incapaci di cogliere e di apprezzarne il significato. Nonostante questo , nessuno oggi può negare che la Sinfonia n. 6 di Spohr sia unopera di grandissimo spessore artistico. I diversi stili vengono filtrati attraverso la fervida fantasia di Spohr, un fatto che contribuisce a conferire a questa sinfonia un fascino duraturo e la capacità di rinascere dalle proprie ceneri come la mitica fenice.

HOWARD SHELLEY DIRIGE SPOHR SU HYPERION:

LOUIS SPOHR
SINFONIE N. 4 E 5
Orchestra della Svizzera Italiana, Howard Shelley, direttore
CDA67622 (CD alto prezzo)
«Le sinfonie di Spohr ripagano largamente lattenzione degli appassionati che si sono lasciati conquistare da questo disco: la programmatica Quarta Sinfonia è infatti caratterizzata da un finale lento che sembra anticipare le ben più note opere di Ciaikovsky e di Mahler e Howard Shelley alla testa dellOrchestra della Svizzera Italiana riesce a esprimere in maniera mirabile lincontenibile energia della Quinta» (The Observer) «La Quinta Sinfonia è pervasa da una dolorosa malinconia, che viene alimentata dal ricordo dei lutti che avevano colpito il compositore in quegli anni [] Questo fatto appare evidente soprattutto nel Larghetto, un movimento dai toni tenebrosi che dà ampio rilievo agli archi gravi e a fiati dalle sfumature brumose. Di questopera Howard Shelley e lOrchestra della Svizzera Italiana ci offrono una lettura veramente magnifica» (International Record Review) «Questo disco fa seguito allincisione delle prime due sinfonie di Louis Spohr che ho recensito in termini molto positivi nel numero dello scorso ottobre [] In particolare, in questo disco si può notare unevidente anticipazione del Mormorio della foresta del Siegfried di Wagner, mentre il Larghetto della Quinta Sinfonia pare evocare la Scozzese di Mendelssohn. Howard Shelley trae dalla sua eccellente orchestra sia delicatezza sia passionalità» (Classic FM Magazine).