AA.VV.: Opere per clarinetto e orchestra

In questo disco il celebre clarinettista inglese Michael Collins riunisce in sé i ruoli di solista e di direttore della Swedish Chamber Orchestra accompagnando l’ascoltatore in un viaggio molto stimolante che dall’Europa della fine del XVIII secolo rappresentata dal celebre Concerto per clarinetto e orchestra K.622 di Mozart prosegue negli Stati Uniti degli anni Quaranta di Aaron Copland, fino ad arrivare ai giorni nostri con un’opera scritta nel 2007 per lo stesso Collins dalla compositrice australiana Elena Kats-Chernin. Mozart compose il suo Concerto per clarinetto e orchestra poche settimane prima della sua morte, avvenuta nel 1791, per Anton Stadler, il primo grande virtuoso di clarinetto della storia della musica. Stadler lo eseguì su quello che oggi è conosciuto come clarinetto di bassetto, uno strumento che rispetto al clarinetto moderno possiede qualche nota grave in più, un fatto che comunque non penalizza in alcun modo il registro più acuto. Purtroppo il manoscritto di Mozart non è giunto fino ai giorni nostri, un fatto a cui nel corso degli ultimi anni alcuni studiosi e musicisti hanno cercato di porre rimedio cercando di realizzare una versione il più possibile vicina alle intenzioni del grande compositore salisburghese; in questo disco Collins esegue una di queste minuziose ricostruzioni. Il Concerto K.622 è pervaso dalla stessa serena e rassegnata bellezza che contraddistingue anche il Flauto magico e il Requiem, estremo capolavoro e congedo al mondo terreno di Mozart. Il Concerto per clarinetto e orchestra di Aaron Copland fu commissionato nel 1947 da Benny Goodman, uno dei jazzisti più famosi dell’epoca d’oro dello swing, a cui è stato riconosciuto il merito di aver reso “rispettabile” il jazz. Parallelamente a quella di jazzista, Goodman portò avanti una brillante carriera da clarinettista in ambito classico. Per questo motivo, Goodman cercò in tutti i modi di allargare il proprio repertorio, invitando i più grandi compositori dell’epoca a scrivere opere per un lui, un invito che fu accolto con grande entusiasmo da Copland. Elena Kats-Chernin è una delle compositrici australiane più autorevoli oggi in circolazione. La Kats-Chernin scrisse la Ornamental Air nel 2007 su commissione di un gruppo di orchestre che comprendeva anche la Swedish Chamber Orchestra con cui Collins collabora regolarmente in veste sia di solista sia di direttore. Da notare che quest’opera ricalca fedelmente sotto parecchi aspetti il modello del concerto mozartiano. Più in particolare, non solo l’organico è identico – comprendendo due flauti, due fagotti, due corni e gli archi – ma anche nel caso del concerto della Kats-Chernin lo strumento solista è il corno di bassetto, che esalta al massimo grado la scrittura di volta in volta lirica e virtuosistica della compositrice australiana.

Michael Collins su Chandos:

CARL MARIA VON WEBER

concerti per clarinetto e orchestra

Michael Collins, clarinetto; Stephen Stirling, corno

City of London Sinfonia, Michael Collins, direttore

CHAN10702 (alto prezzo)

«Michael Collins, che per l’occasione riveste i ruoli sia di solista sia di direttore, si esibisce in questo splendido disco in esecuzioni veramente eccezionali […] Un disco caldamente raccomandato» (BBC Music Magazine).

AA.VV.

sonate per clarinetto e pianoforte di autori inglesi – volume 1

Michael Collins, clarinetto

Michael McHale, pianoforte

CHAN10704 (CD alto prezzo)

«L’interpretazione di Michael Collins ha il potere di stregare le orecchie di ogni ascoltatore: la frase conclusive di Caoine di Stanford dimostra in modo incontrovertibile quello che un musicista di questo livello è in grado di esprimere con due semplicissime note» (Cinque Stelle, BBC Music Magazine).

AA.VV.

concerti per clarinetto e orchestra di autori inglesi – volume 1

BBC Symphony Orchestra, Michael Collins, clarinetto e direzione

CHAN10739 (CD alto prezzo)