CHARLES MINGUS: Oh Yeah
Esecutore: Charles Mingus
Autore: Charles Mingus
Numero dischi: 1
Barcode: 0753088753961
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Un nuovo titolo della Atlantic 75 Series della Analogue Productions
Una collana concepita per celebrare il 75° anniversario della fondazione della Atlantic Records
SACD ibrido stereo
Un album intenso, appassionato ed estremamente espressivo
Rimasterizzazione in DSD effettuata da Kevin Gray presso il Cohearent Audio a partire dai nastri analogici originali
Recensendo questo album nel 1961, il critico dell’autorevole rivista Billboard scrisse: «Mingus pare essere ovunque, in qualunque posto tranne che dietro il suo solito strumento». Unanimemente ritenuto tra i protagonisti più carismatici della storia del jazz, Charlie Mingus per una volta non suona neanche una nota sul contrabbasso, ma guida la sua band dalla tastiera del suo pianoforte intensamente blues, lo strumento che era solito utilizzare per comporre. In questo album Mingus suona il pianoforte, canta il blues, grida e sprona i componenti della band: decisamente in Oh Yeah sentiva l’impellente necessità di esprimersi a un volume più alto rispetto al solito, affidando la parte del contrabbasso a Doug Watkins. A detta di molti addetti ai lavori di ieri e di oggi, Oh Yeah è di gran lunga l’album più vigoroso e intenso di Mingus. Per realizzare questo album, Mingus decise di coinvolgere due brillanti sassofonisti – Roland Kirk e Booker Ervin – oltre al talentuoso trombonista Jimmy Knepper. Se Kirk è senza dubbio il solista principale, va comunque detto che tutti e tre eseguono improvvisazioni molto espressive, intrecciando un fitto dialogo tra loro e spingendosi l’un l’altro a raggiungere un’energia al calor bianco. Il programma comprende brani vivaci ed estatici, senza però entrare mai nel terreno del free jazz e rimanendo sempre – come giusto – legati strettamente al blues e al gospel. “Hog Callin’ Blues” è un elettrizzante shuffle impreziosito da un gran numero di riff, “Devil Woman” un brillante blues lento con fantasiose figurazioni dei fiati, mentre il più complesso “Ecclusiastics” presenta continue variazioni di ritmo e di espressione, che oscillano tra il gospel e il blues. Come dichiarò più volte lo stesso Mingus, il blues ha sempre fatto parte delle celebrazioni che venivano officiate nelle chiese frequentate dagli afroamericani. “Eat That Chicken” (un brano che rende omaggio al piatto preferito di Fats Waller) è pervaso da una suggestiva atmosfera dixie che ricorda tempi ormai lontani. In questo disco il buonumore non manca mai. Persino nel brano della bomba atomica (anche questo una sorta di blues religioso) si ascoltano le parole: «Don’t let ’em drop it! Stop it! Be-bop it!» (Non fatela sganciare! Fermatela! Suonate il bebop!»).
Charles Mingus, pianoforte e voce; Booker Ervin, sassofono; Roland Kirk, flauto e sassofono; Doug Watkins, contrabbasso; Jimmy Knepper, trombone; Dannie Richmond, batteria
Hog Callin’ Blues
Devil Woman
Wham Bam Thank You Ma’am
Ecclusiastics
Oh Lord Don’t Let Them Drop That Atomic Bomb on Me
Eat That Chicken
Passions of a Man
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