SABINA SCIUBBA: 'Toujours'

Esecutore: Sabina Sciubba, vocal

Autore: Sabina Sciubba

Numero dischi: 1

Barcode: 0797537120423

Naim
LP
Pop/Rock
2014
NALP204
2014-03-01
25,00 €
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Cantante d’avanguardia electro-punk, Sabina Sciubba è un’artista poliglotta le cui canzoni trascendono sia il tempo sia lo spazio. Comprendendo canzoni scritte in ben cinque lingue, il suo brillante album d’esordio da solista Toujours tratteggia paesaggi onirici di volta in volta travolgenti, intimi e ipnotici. «Mi sono fotografata nuda seduta su un water come un costumista francese», ci racconta ridendo mentre racconta il video d’animazione realizzato da lei stessa per il brano che dà il titolo all’album. Rendendo omaggio al migliore surrealismo, questo video vede la Sciubba cavalcare un asino suonando un ukulele, vestita esclusivamente del suo smagliante sorriso. «Queste immagini sono davvero ridicole. Dopo averle viste, il mio figlio maggiore mi ha guardato con l’espressione di chi pensa che non ci sia più tanto con la testa». In possesso della stessa attitudine nell’esibirsi e nello scrivere canzoni, Sabina è un’eroina dei giorni nostri, che conosce molto bene l’arte dell’elegante seduzione. Vestita con gli stessi panni provocatori e ribelli delle intransigenti femmes fatales Patti Smith e Madonna e ispirata al look di Grace Jones e di Björk (uno dei suoi vaporosi vestiti di crêpe sembrava quasi un condotto di aerazione), Sabina è una donna senza paura, la cui passione per esprimere le sua anima – in tedesco, in italiano, in francese, in spagnolo e in inglese – non fa altro che esaltare ulteriormente il suo particolare stile pop. Nata a Roma da un genitore tedesco e uno italiano, Sabina si trasferì ben presto a Monaco di Baviera e a Nizza, approdando all’età di 19 anni ad Amburgo grazie allo straordinario chitarrista Antonio Forcione, per poi passare a New York, dove prese parte con la sua eccezionale vocalità all’album Brazilian Girls (ragazze che per la verità si limitavano a una sola – la stessa Sabina – e nemmeno brasiliana). Il nuovo album fu scritto a Parigi con l’ausilio della sola chitarra e vide Sabina ritrovare Frederick Rubens, il producer di Brazilian Girls. In Toujours la new wave di New York va a braccetto con Serge Gainsbourg, lo stile punk e Marlene Dietrich, che ipnotizza i derelitti della Repubblica di Weimar in un bar su una spiaggia caraibica. Dando un’occhiata ammiccante alla vita contemporanea, il brano iniziale “Cinema” lamenta il declino culturale del mondo in cui viviamo, paragonando lo scarso livello artistico dei film giranti negli ultimi anni a «una vecchia bagascia che ha ormai perso tutto il suo fascino», mentre è facile perdere la testa dietro alle sinuose linee melodiche e ai riff della chitarra della dolorosa “The Sun”. Più avanti “Fields of Snow” narra con toni meditabondi e umorismo nero una storia d’amore contrastata dall’austerità, allusione nemmeno troppo velata ai drastici tagli alla spesa pubblica decisi dal governo francese e a un mondo virtuale che sta spingendo una generazione di ragazzi a offrire arte senza attendersi ricompense. «È davvero terribile», commenta con desolazione Sabina, «Io e i miei amici viviamo nei quartieri alti, dove tutti stanno sempre peggio, ma non vogliono ammetterlo. Io non corro certo il rischio di morire di fame, ma rispetto a sette od otto anni fa posso permettermi un tenore di vita molto più basso». Proprio in questo sta la bellezza di Toujours. Passando attraverso le brillanti colonne sonore di Ennio Morricone e uno stile molto classico che sembra riecheggiare la voce di Edith Piaf senza tenere conto delle barriere linguistiche, non si fa nessuna fatica a capire dove vada a parare questo album: basta dare un’occhiata ai video pubblicati su internet, si tratta – come afferma la stessa Sabina – di un problema che nessuno poteva prevedere. Prosegue Sabina: «Tutti gli uomini reagiscono ai movimenti e alla luce fissando lo sguardo. Con internet avviene la stessa cosa: è quasi impossibile distogliere gli occhi dal web, si tratta di una tentazione troppo forte. Dovremmo ricominciare a parlare, a fare musica insieme a imparare a suonare strumenti. Io stesso non riesco a staccare mio figlio dai filmati di YouTube. Sono arrivata addirittura al punto da considerare certi siti una forma di terrorismo». Se Brazilian Girls aveva ottenuto un grandissimo successo facendo ballare gli appassionati sia negli Stati Uniti sia in Europa, questo album solistico di Sabina segna un momento di riflessione, consentendoci di apprezzare la straordinaria voce di questa inimitabile artista. Spirito libero molto simile a quelli dei bei tempi andati, Sabina ha la musica nel sangue fin da bambina, quando voleva sposare Michael Jackson, per poi passare nel campo del jazz, di Billie Holiday e dell’electro-pop. «Ho una personalità portata verso gli eccessi e quando vedo qualcosa che mi piace sono abituata a seguirla senza esitazioni, a volte fino al punto da abusarne», dice la stesso Sabina, con un tono ammiccante. Oggi Sabina continua a non volere accettare compromessi e a mantenere la propria originalità, a dispetto di un’industria discografica sempre più guardinga e poco disponibile ad assumersi qualche rischio. E tutti speriamo che continui così.

 

 

Sabina Sciubba, voce, chitarra e organo

Frederik Rubens, basso elettrico, tastiere e mixer

Cbasa Palotai, chitarra elettrica

Roch Havet, Fender Rhodes

Clement Amirault, trombone

Valentin Meylan, tromba

Albert Levsink, tromba

Aaron Johnston, batteria

Patrick Goraguer, batteria

Tracklist

Cinema
Viva lAmour
Long Distance Love
Mystery River
The Sun
Non mi aspettare
Toujours
Tabarly
Sailors Daughter
Field of Snow
I Wont Let You Break Me
Going Home

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