THE DOORS: The Doors
Esecutore: The Doors
Autore: The Doors
Numero dischi: 1
Barcode: 0753088400766
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La parabola creativa dei Doors fu piuttosto breve, a causa della prematura morte di Jim Morrison. Inoltre fu quasi totalmente discendente, dato che l'eccezionale album d'esordio espresse subito al meglio i contenuti artistici del gruppo.
"The Doors" fu un qualcosa di assolutamente inaudito in un'epoca in cui imperava ancora la semplicità dei Beatles. Il materiale di base era un più o meno frenetico rock, con deciso accento blues, ma unico fu il modo di proporlo, un po' grazie alla voce di Jim Morrison, prevalentemente cupa e cavernosa, ma capace di passare all'urlo isterico, nevrotico, una rabbia senza speranza, ben lontana per esempio dalla sana, atletica incazzatura di un Bruce Springsteen. E ancora di più grazie all'uso costante da parte di Ray Manzarek dell'organo, strumento inconsueto per il rock, un organo raramente "liturgico", molto più spesso impegnato in scatenate evoluzioni, e allo stile chitarristico di Robbie Krieger, tra il languido e il visionario.
Con questi marchi di fabbrica anche i blues-rock più standard, come "Soul Kitchen", "Twentieth Century Fox", "I Looked At You", "Take It As It Comes" acquistano un tono sinistro e cupo che è poi parte integrante del loro fascino. A maggior ragione i rock più duri del disco, la frenetica, mozzafiato "Break On Through" e l'ostinata, urlata "Back Door Man", rivelano un carattere diabolico, sulfureo che li distingue dall'informe baccano del comune hard rock.
"Alabama Song" è un momento particolare del disco, una marcetta teatrale brechtiana, stravolta e alcoolica al punto giusto. Ma gli episodi che fanno di questo disco un capolavoro, anche a prescindere dall'epoca in cui uscì, sono quelli in cui i Doors si elevano al di sopra del rock vero e proprio per raggiungere le sfere del'arte visionaria. "The Crystal Ship" dura un attimo, ma è una vera e propria "apparizione" musicale, in cui la già stupenda base melodica è sottoposta ad un crescendo di tensione emotiva, ben sottolineato dal pianoforte di Manzarek e dalla voce di Morrison, mai come in questo caso proveniente da un altro mondo. "Light My Fire" inizia e finisce come un semplice rock, ma il lungo ponte centrale è un profondo viaggio nella mente umana (e anche nell'LSD), scandito da un ritmo circolare e ipnotico. "End Of The Night" è un altro momento rarefatto, un'allucinazione musicale, grazie alla voce d'oltretomba di Morrison e alle spettrali distorsioni della chitarra di Krieger.
Ma l'incubo musicale per eccellenza, sublime tortura di ben 11 minuti, è "The End", che chiude il disco con un tono tra i più apocalittici della storia del rock. È una cottura a fuoco lento, un dondolarsi di suoni distorti e quasi incerti, in cui predomina la chitarra "etnica", ora orientale, ora hawaiana, di Robby Krieger. Nonostante la durata e l'ossessività la magia riesce a protrarsi fino alla fine, forse proprio grazie ad un tema così profondamente ipnotico da portare l'ascoltatore in un'altra dimensione.
Tracklist
Break On Through (To The Other Side)Soul Kitchen
The Crystal Ship
Twentieth Century Fox
Alabama Song (Whisky Bar)
Light My Fire
Back Door Man
I Looked At You
End Of The Night
Take It As It Comes
The End
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