HARRY NILSSON: Son of Schmilsson

«Ho cantato le mie palle per te, baby». L’audace proclama di Harry Nilsson contenuta nel brano iniziale di Son of Schmilsson fa capire immediatamente che il cantante non aveva alcuna intenzione di ripetere l’approccio commerciale del suo album precedente Nilsson Schmilsson e che non nutriva alcun desiderio di rifarsi a modelli del passato o di portare avanti una carriera tradizionale. Infatti, questo album folle si spinge del tutto al di fuori degli schemi, proponendo una corsa selvaggia condita da effetti da film horror, battute molto grossolane, bestemmie che scioccarono il pubblico dell’epoca, russare e persino un rutto, elementi che dimostrano quanto Nilsson volesse rompere con la tradizione e che vennero premiati con “Spaceman”, un singolo entrato nella Top 40. Con il senno di poi, questo album continua a essere considerato un colpo di genio dallo spirito decisamente provocatorio, una facezia che mette a terra l’ego e un divertimento grossolano, fino alla iconica copertina, che raffigura Nilsson con le sembianze di un vampiro.

Harry Nilsson

Take 54

Remember (Christmas)

Joy

Turn on Your Radio

You’re Breakin’ My Heart

Spaceman

The Lottery Song

At My Front Door

Ambush

I’d Rather Be Dead

The Most Beautiful World in the World