LEE KONITZ QUARTET: Brazilian Serenade
Esecutore: Lee Konitz, sax soprano; Tom Harrell, tromba; Romero Lubambo, chitarra; David Kikoski, piano; David Finck, contrabbasso; Duduka Dafonseca, batteria; Waltinho Anastacio, percussioni
Autore: Lee Konitz Quartet
Numero dischi: 1
Barcode: 4580051152119
Fuori catalogo dal: 01/02/2023
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Rilassanti melodie dalle sonorità inconfondibilmente brasiliane su LP da 180 grammi della Venus Records
Unanimemente considerato tra i sassofonisti contralto più originali della storia del jazz (e uno dei pochissimi che negli anni Cinquanta non cercarono di suonare come se fossero il cugino di Charlie Parker), Lee Konitz ha sempre nutrito una profonda curiosità, che lo ha spinto a cogliere opportunità e a mettere sempre in discussione se stesso, quasi sempre ottenendo un grande successo. Da ragazzo, Lee iniziò a studiare il clarinetto, per poi passare al sax contralto, strumento con il quale si esibì con Jerry Wald e nel 1947 riuscì a mettersi in evidenza con i suoi strepitosi assoli, al punto da attirare l’attenzione di Claude Thornhill, che lo fece entrare nella sua celebre orchestra. Lee studiò con Lenny Tristano, che esercitò su di lui una grandissima influenza sulla corretta concezione e sull’approccio all’improvvisazione. In seguito Konitz fu al fianco di Miles Davis durante l’incisione dell’album Birth of the Cool Nonet e le registrazioni dei dischi pubblicati dalla Capitol Records tra il 1948 e il 1950 e collaborò alle incisioni degli album dell’innovativo sestetto di Lenny Tristano (1949), nei quali eseguì le sue prime improvvisazioni documentate con certezza. Lee trovò un’intesa naturale con il grande tenorsassofonista Warne Marsh (i loro unisono su “Wow” sono semplicemente miracolosi) e nel corso degli anni tornò a esibirsi diverse volte sia con Tristano sia con Marsh, in occasione di applauditissime reunion, ma il suo interesse principale lo vedeva impegnato nella strenua ricerca di uno stile originale, che all’inizio degli anni Cinquanta lo portò a dividere la sua strada da quella di Tristano e dei suoi allievi. Nel 1951 Konitz fece una fortunata tournée in Scandinavia, dove il suo stile raffinato ottenne uno strepitoso successo, tra il 1952 e il 1954 si trovò sorprendentemente bene con Stan Kenton e la sua orchestra e si esibì parecchie volte con Bill Holman e Bill Russo.
«Lee Konitz è stato per molto tempo un jazzista estremamente versatile, una dote che gli ha permesso di adattarsi a molti stili diversi. Questo album pervaso da un’inebriante atmosfera brasiliana è uno dei due dischi che il grande sassofonista americano registrò verso la metà degli anni Novanta per la Venus Records […] Come era era lecito attendersi, il suono lieve del sassofono di Konitz è perfettamente in linea con lo stile dei brani brasiliani in programma, con il trombettista Harrell che si rivela un partner estremamente ispirato per il leader. Il programma comprende un buon numero di brani di Antonio Carlos Jobim, tra i quali spiccano “Favela” e “Wave”, di cui Konitz ci offre una performance brillante e molto gradevole. La lirica “September” di Harrell (che lo vede protagonista di uno strepitoso assolo con la sordina) e “Brazilian Serenade” di Konitz contribuiscono a esaltare l’atmosfera rilassante di questo album. Un disco che merita davvero di essere preso in seria considerazione» (Ken Dryden, AllMusic).
Lee Konitz, sax contralto
Tom Harrell, tromba
Romero Lubambo, chitarra
David Kikoski, pianoforte
David Finck, contrabbasso
Duduka Dafonseca, batteria
Waltinho Anastacio, percussioni
Favela
Once I Loved
Recado Bossa Nova
September
Dindi
Wave
Meditation
Brazilian Serenade
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