
JOHN SCOFIELD & PAT METHENY: I Can See Your House From Here
LP Non disponibile
Vai al prodottoEsecutore: George Coleman, sax tenore; Ray Drummond, contrabbasso; Harold Mabern, piano; Alvin Queen, batteria
Autore: George Coleman
Numero dischi: 2
Barcode: 5060149623633
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Doppio LP da 180 grammi
Rimasterizzazione effettuata da Cicely Baston presso l’Air Mastering, Londra
«Ogni disco pubblicato da George Coleman è destinato a diventare un vero e proprio evento. Sebbene Coleman sia sempre stato impegnato a tenere concerti, a scrivere e soprattutto nell’insegnamento, fino a questo momento gli appassionati hanno avuto modo di ascoltare solo un numero relativamente limitato di album. Per questo motivo, è particolarmente emozionante ascoltarlo in questo album inciso dal vivo nel corso di un concerto tenuto nella prima sede dello Yoshi’s di Oakland, in California, dove la sua tecnica impeccabile e il suo particolarissimo stile vengono pienamente alla ribalta.
Entrambi originari della prolifica fucina jazz di Memphis, Coleman e il pianista Harold Mabern formano un binomio perfetto, che viene sapientemente supportato dal batterista espatriato Alvin Queen e dal veterano contrabbassista newyorkese Ray Drummond, due professionisti eccezionali, con i quali Coleman aveva già avuto modo di collaborare in precedenza quando si trovava in Europa. In questo imperdibile album Coleman propone una serie di brani di volta in volta solenni, rilassati e riflessivi, come per esempio i due pezzi che aprono il programma “They Say It’s Wonderful” e “Good Morning Heartache”, che si scaldano lentamente e sobbollono al massimo dell’eccitazione, con il sax tenore di Coleman che esegue passaggi sempre più raffinati. Mai lontano dall’anima della sua terra d’origine, “Laig Gobblin' Blues” è un brillante brano originale del leader, basato su un ritmo di 5/4 con frasi di 12 battute e un intelligente inserimento di passaggi in 7/4. La grandezza stilistica e la classe di Coleman non possono essere enfatizzate a sufficienza, come dimostra anche l’egegante compostezza di “Father”. Con la sua durata di quasi 17 minuti, l’incantevole e lenta “Soul Eyes” chiude in maniera ideale il programma, facendo addirittura venire il sospetto che sia stato Coleman a influenzare John Coltrane. Il valzer di Freddie Hubbard “Up Jumped Spring”, veloce e in costante movimento, mostra ulteriormente il rapporto tra i due titani del sax tenore, con la band che cita “Olé” di Trane. Il talento di Mabern è formidabile, gustoso ed eccitante, come dimostra il suo rombo di accordi durante “Io”, un micidiale brano modale scritto da Paul Arslanian, mentre Coleman inserisce una memorabile linea di canto e Queen aggiunge un po’ di calypso. Questo è il brano più emblematico del repertorio di Coleman. Francamente, questo album vede Coleman e la sua band ispirati al massimo e al meglio delle loro ragguardevoli possibilità, e At Yoshi’s è un disco altamente raccomandato, che merita uno spazio sullo scaffale di ogni amante del jazz» (Michael G. Nastos).
George Coleman, sax tenore; Ray Drummond, contrabbasso; Harold Mabern, pianoforte; Alvin Queen, batteria
Lato A
They Say It’s Wonderful
Good Morning Heartache
Lato B
Laig Gobblin’ Blues
Jo
Lato C
Up Jumped Spring
Father
Lato D
Soul Eyes
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