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Esecutore: Miles Davis, tromba; Wayne Shorter, sax soprano; Bennie Maupin, clarinetto; Joe Zawinul; piano elettrico (left); Chick Corea, piano elettrico (right); John McLaughlin, chitarra elettrica; Dave Holland, contrabbasso e altri
Autore: Miles Davis
Numero dischi: 2
Barcode: 0194399825914
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Doppio LP UltraDisc One-Step da 180 grammi
Edizione limitata a sole 5000 copie numerate per tutto il mondo
Stampa effettuata presso la Fidelity Record Pressing
Lussuosa edizione su UltraDisc della Mobile Fidelity per celebrare il 55° anniversario della prima uscita di questo straordinario album del 1970
“Listen to This” Come titolo provvisorio originale di Bitches Brew, questa indicazione e questo invito sono ancora oggi il modo migliore per avvicinarsi a un disco che ha infranto le convenzioni, cambiato la storia della musica e, a più di 50 anni di distanza dalla sua prima uscita, sembra ancora molto avanti rispetto ai suoi tempi. Vero e proprio Mount Rushmore della jazz fusion, Bitches Brew è giustamente classificato da quasi tutti i principali organi di stampa tra i 100 migliori album mai realizzati. Ricco di colori vivaci, suggestioni voodoo e atmosfere eteree, questo capolavoro del 1970 emerge con una serie di dettagli rimasti fino a questo momento assolutamente inediti e sensazioni impareggiabili in questo lussuoso cofanetto con due LP UltraDisc One-Step da 180 grammi della Mobile Fidelity.
Accuratamente rimasterizzata a partire dai nastri analogici originali e stampata in edizione limitata a sole 5000 copie numerate per tutto il mondo dalla Fidelity Record Pressing in California, questa riedizione definitiva pubblicata in occasione del 55° anniversario della prima uscita di Bitches Brew esalta ogni elemento di un album che ha aperto nuove possibilità per le tecniche di registrazione in studio. Sentirete un palcoscenico sonoro ampio e profondo, una netta separazione tra gli strumenti e un’escursione dinamica estremamente ampia. Se mai un album jazz può essere definito come un viaggio nello spazio e ritorno, è proprio questo.
Per la registrazione di Bitches Brew, Davis fece disporre i musicisti in semicerchio, dando loro solo vaghe indicazioni per il tempo, gli assoli e lo sviluppo di ogni brano. L’improvvisazione collettiva e l’interazione tra i musicisti hanno contribuito a generare una galassia di melodie e di groove, che in seguito sono state assemblate dal produttore Ted Macero. Grazie al limitatissimo rumore di fondo e alla superba definizione dei solchi di questa riedizione, queste straordinarie creazioni prendono forma con un incredibile realismo. Le composizioni si estendono su sfondi neri e dipingono tele cariche di milioni di colori e sfumature. Percussioni giustapposte, jam sciolte e intensi passaggi melodici esplodono con una verve quasi impressionistica.
Va poi detto che Bitches Brew vanta anche un’opera d'arte visionaria. La sontuosa veste grafica e la splendida presentazione di questo cofanetto richiamano l’attenzione su questi aspetti. Custodita in un lussuoso cofanetto, questa imperdibile riedizione presenta speciali copertine stampate in lamina e una grafica fedele all’originale che illumina lo splendore della registrazione. Si tratta di un titolo pensato per ascoltatori estremamente esigenti che desiderano immergersi completamente in tutto ciò che circonda l’album, dalle immagini alla qualità sonora, un lavoro in cui ogni minimo dettaglio riveste una grandissima importanza.
Raccogliendo una formazione di musicisti degna della Hall of Fame e modificandola secondo i suoi desideri, Davis porta avanti la sua idea di “mettere insieme la più grande rock band che vi sia mai capitato di sentire”. Al centro della sua proposta c’è la presenza di due (e talvolta tre) batteristi e due contrabbassisti, una mossa tattica che rende i ritmi un punto centrale. Come la futuristica copertina dell’album, le suite guidate dalla batteria si dirigono verso universi lontani e territori inesplorati. Allo stesso tempo ipnotizzanti e coinvolgenti, tracciano avventure spericolate attraverso donchisciotteschi elementi rock, funk e R&B.
Spericolato esperimento che coinvolge formazioni intercambiabili di doppio quintetto, Bitches Brew esplora territori fino a quel momento assolutamente inimmaginabili con strumenti elettrici – tra cui il pianoforte Fender Rhodes, la tromba preparata, chitarre dissonanti e basso – e ponendo un’enfasi sul sentimento piuttosto che sulla composizione. Ipnotica e rilassante, stridente e morbida, esplicita e sottile: la musica di questo album sembra coprire l’intera mappa delle emozioni e delle sensazioni e, come nessun altro disco prima, unisce la creatività rivoluzionaria delle molteplici discipline che stavano cambiando la cultura popolare tra la fine degli anni Sessanta e l’alba del decennio successivo.
Sotto l’aspetto concettuale, Davis descrisse Bitches Brew come “un romanzo senza parole” e “un incredibile viaggio attraverso il dolore, la gioia, la tristezza, l’odio, la passione e l’amore”. Le vaste distese psichedeliche di echi distorti, riverberi liquidi e loop di nastro confermano questi ambiziosi contrasti tra luce e oscurità, paura e speranza. Tuttavia, la caratteristica più assoluta di questo lavoro rivoluzionario risiede nel modo in cui resiste a un’interpretazione definitiva e incoraggia il libero pensiero, gli stessi principi che Davis ha utilizzato per concepire Bitches Brew.
Miles Davis, tromba; Wayne Shorter, sax soprano; Bennie Maupin, clarinetto; Joe Zawinul; piano elettrico (sinistra); Chick Corea, piano elettrico (destra); John McLaughlin, chitarra elettrica; Dave Holland, contrabbasso e altri
Lato A
Pharaoh’s Dance
Lato B
Bitches Brew
Lato C
Spanish Key
John McLaughlin
Lato D
Miles Runs The Voodoo Down
Sanctuary
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