
COUNTING CRWS: August and Everything....
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Vai al prodottoEsecutore: Jeff Beck & Jan Hammer Group
Autore: Jeff Beck
Numero dischi: 1
Barcode: 0196588705816
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LP da 180 grammi in edizione limitata e numerata a sole 3000 copie per tutto il mondo
Rimasterizzazione effettuata a partire dai nastri analogici originali
Una straordinaria qualità sonora audiophile
Un esplosivo mix di jazz e rock proposto da straordinari virtuosi che amavano suonare insieme
Un album che testimonia l’elettrizzante musicalità e la superba chimica del tour del 1976-1977
Jeff Beck with the Jan Hammer Group Live compare raramente nelle classifiche dei più grandi album live di tutti i tempi. In un’epoca in cui sembra che ogni gemma nascosta o trascurata sia già stata riscoperta, questo titolo del 1977 continua a essere un segreto custodito con grande cura: un disco con molti spunti virtuosistici, una chimica straordinaria, improvvisazioni ad alta tensione ed esplosive combinazioni jazz-rock. Date queste premesse, nessuno può stupirsi del fatto che molti ascoltatori che si sono imbattuti in questo lavoro alla fine degli anni Settanta ammettano di averne acquistato più di una copia (dopo avere letteralmente consumato la precedente) e di essere rimasti incantati dalla sua incontenibile energia. Aspettate di sentire questa versione.
Rimasterizzato a partire dai nastro analogici originali, presentato in una lussuosa copertina della Stoughton Printing e stampato in sole 3000 copie numerate per tutto il mondo, questo nuovo titolo di Jeff Beck ristampato dalla Mobile Fidelity presenta per la prima volta questo vero e proprio tour de force con una qualità audiophile. Chiara, dettagliata e dinamica, questa ristampa da collezione colloca ciascuno dei cinque favolosi strumentisti – Beck, Hammer, il batterista Tony “Thunder” Smith, il bassista Fernando Saunders e il violinista Steve Kindler – in posizioni che rispecchiano quelle in cui suonavano sul palco durante il tour del 1976-77.
Grazie alla stupefacente tridimensionalità dell’immagine sonora non solo si sente ma si può anche immaginare Beck al centro destra del palcoscenico sonoro, Hammer al centro sinistra, Kindler a destra e Smith e Saunders collocati al centro. La superfice silenziosa del vinile contribuisce ad aumentare ulteriormente il realismo sonoro, l’immediatezza e l’energia. Per quanto riguarda Beck e Hammer, le tonalità sono naturali e bilanciate. Questa friedizione di MoFi ripristina e aumenta anche il coinvolgimento emozionale. Concentrandoci su qualsiasi passaggio si percepisce il cameratismo, lo spirito e la gioia condivisi dal quintetto e comunicati alla folla. Questi ragazzi amavano suonare insieme, un fatto che si percepisce con estrema chiarezza.
Questo è uno dei motivi per cui Beck e i suoi compagni si sono impegnati a fondo per garantire che questo album non fosse un’altra registrazione live tra le tante. Insieme all’icona del produttore/A&R Tom Werman, Beck ha ascoltato i brani di diversi concerti nello studio di Allen Toussaint a New Orleans, con lo scopo di selezionare ciò che ritenevano rispondesse maggiormente alle loro elevate aspettative di musicalità e fedeltà. La maggior parte dell’album deriva da un eccezionale concerto tenuto a Reading, in Pennsylvania. Hammer ha poi partecipato al progetto missando il disco.
In concomitanza con l’apice della jazz fusion, Jeff Beck with the Jan Hammer Group Live chiude idealmente il cerchio di un periodo fruttuoso iniziato con l’acclamato quarto LP in studio di Beck, Wired, e proseguito con il lunghissimo tour che ha ispirato questo album. Questo periodo ha visto Beck volare a testa bassa senza una band a tempo pieno. Al contrario, si è affidato alle richieste dei più importanti musicisti del momento e di chi ama il rischio, di creativi che non temono di sfidare lo status quo e di inventare sul momento brani memorabili. Questo estro contraddistingue i brani di questo album, che brulica di un interplay rovente, riff a rotta di collo, ritmi acrobatici e sinergie uniche. Per convincervene, vi basterà ascoltare l’introduzione sorprendente di “Freeway Jam”, in cui la chitarra di Beck e i sintetizzatori di Hammer dialogano e ricreano una cacofonia di clacson prima di unirsi ai loro compagni per evocare un'indimenticabile corsa in autostrada. Si pensi al futurismo interstellare di “Darkness/Earth in Search of the Sun”, alla radicale revisione in chiave reggae di “She’s a Woman” dei Beatles, all’esuberanza di “Scatterbrain” e alla navigazione a tutta forza di “Blue Wind”. Tutto veramente notevole.
Beck e Hammer, Hammer e Beck: l’uno spinge l’altro e ognuno risponde a tono. Non dimentichiamo la squadra di Saunders e Smith, che in seguito avrebbe fornito un’incrollabile sezione ritmica a Lou Reed. Se siete amanti della musica e apprezzate le magie musicali e l’originalità, per non parlare delle sonorità sensazionali, non vorrete togliere questo disco dal vostro giradischi.
Jeff Beck, Jan Hammer Group
Freeway Jam
Earth (Still our Only Home)
She’s a Woman
Full Moon Boogie
Darkness / Earth in Search of the Sun
Scatterbrain
Blue Wind
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