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Esecutore: Emerson Lake & Palmer
Autore: Emerson Lake & Palmer
Numero dischi: 1
Barcode: 0821797157612
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Il leggendario album eponimo degli Emerson, Lake & Palmer
L’innovativa visione e l’incontenibile verve di una superband che gettò le basi del rock progressivo
Un LP da 180 che rivela l’ambiziosa portata e la profondità tonale di questo epico album del 1970
Stampa effettuata presso la Fidelity Record Pressings per una qualità sonora allo stato dell’arte
I supergruppi esistevano già prima che Emerson, Lake & Palmer venissero costituiti nel 1970. E – come tutti sappiamo – negli anni successivi nel vennero molti altri. Tuttavia, solo pochissimi, se mai ce ne furono, riuscirono a raggiungere la perfetta alchimia che caratterizzava il trio inglese e il suo stupefacente livello di virtuosismo, visionarietà e verve. L’evidente influenza che ELP esercitò su un gran numero di altre band, dimostra in maniera lampante il suo incontestabile talento, che emerse chiaramente fin dai primi esordi. A distanza di oltre mezzo secolo dalla sua prima uscita, l’album eponimo con cui Emerson, Lake & Palmer debuttarono nel mercato discografico continua a essere considerato un modello di riferimento sotto gli aspetti della creatività, del livello esecutivo e della disciplina.
Rimasterizzata presso lo studio californiano della Mobile Fidelity, stampata presso la Fidelity Record Pressings e presentata in una elegante cover realizzata dalla Stoughton Printing, questa imperdibile riedizione su LP da 180 grammi a 33 giri in edizione limitata e numerata di Emerson, Lake & Palmer realizzata dalla Mobile Fidelity presenta questo straordinario album con una qualità sonora in grado di soddisfare anche l’audiofilo più esigente. Grazie a un’immagine sonora trasparente, dinamica e perfettamente bilanciata, questa edizione da collezionisti rende onore all’approccio perfezionista con cui venne realizzato questo album sia sotto l’aspetto della performance artistica sia sotto quello della qualità sonora. Caratterizzata da sfondi neri, questa riedizione della MoFi mette in luce la portata epica, la profondità tonale e lo straordinario livello di maestria musicale di ELP. Tutti i dettagli – trame sonore, nuances, effetti, melodie e variazioni ritmiche che accompagnano ogni brano in programma – e la magistrale intesa del trio sono resi in un ampio palcoscenico sonoro e riprodotti in maniera estremamente dettagliata. Sia che possediate già diverse copie di questo capolavoro o che stiate cercando la vostra prima versione, non potrete fare a meno di apprezzare la presenza, la separazione, l’immagine sonora e la nitidezza che contribuiscono a darvi l’impressione che il gruppo si sia installato nel vostro salotto.
Aprendo le porte alle possibilità pressoché infinite del rock progressivo, ma evitando accuratamente ogni eccesso, Emerson, Lake & Palmer hanno raggiunto un risultato raro, in quanto il loro stile complesso e cerebrale non ha impedito loro di ottenere un grandissimo successo a livello globale. Insignito di un Disco d’Oro, questo album ha lanciato la carriera di una band che avrebbe venduto decine di milioni di dischi e ha reso universalmente famoso un singolo entrato nella Top 50, la ballata “Lucky Man”, le cui armonie vocali, l’atmosfera folk, la complessa strumentazione e l’innovativo assolo di Moog finiscono per sembrare quasi antiquati rispetto al resto dell’album.
Composto da brani originali che sfuggono a ogni classificazione e arrangiamenti ibridi di due brani classici, l’album che alla sua prima uscita il critico dell’autorevole rivista Rolling Stone definì giustamente «da ascoltare nel suo insieme», unisce un’ambizione sfrenata al talento quasi ultraterreno di tre musicisti che rimangono tra i migliori che abbiano mai suonato i rispettivi strumenti. Mentre Emerson conquistò presto la maggior parte dei titoli dei giornali per la sua abilità alla tastiera – clavinet, Moog, pianoforte, organo Hammond e organo a canne inclusi – l’attitudine di Greg Lake alla chitarra e al basso, insieme al talento mostruoso di Carl Palmer alla batteria crearono un’idra a tre teste che divorava tutto ciò che le si parava davanti.
Questo approccio si può notare soprattutto nella radicale reinterpretazione dell’Allegro barbaro di Béla Bartók che apre il programma, una performance che in meno di quattro minuti e mezzo spazia dal distorto al sacro, dall’angolare al tempestoso. Altri ornamenti classici, magie della tastiera, pesantezza hard rock e firme gotiche emergono in tutto “Knife-Edge”, che reinterpreta la musica di Leos Janácek e Johann Sebastian Bach e, in definitiva, invita a esplorare una cattedrale di suoni brulicante di esplosioni separate di tasti e percussioni.
E qualcuno ha parlato di “batteria”? Per farsene un’idea, basta ascoltare la mostruosa performance di Palmer in “Tank”, un tripudio ritmico che marcia con note piegate e passaggi speculari, oppure immergersi nella suite mitologica “The Three Fates”. Composta da tre parti e con Emerson che suona l’organo a canne della Royal Festival Hall, questa suite spara fuochi d'artificio sonori attraverso sofisticati arpeggi, improvvisazioni jazz, passaggi danzanti, accordi frizzanti e alcune esplosioni di pura energia. Non prendetevela con la MoFi se il vostro impianto non è in grado di gestirlo: è roba davvero forte.
In effetti, tutto ciò che riguarda Emerson, Lake & Palmer ha uno scopo. Sia che vogliate cercare di analizzare tutte le note, le modulazioni e i passaggi poliritmici, sia che vogliate semplicemente assorbire questo album come un organismo vivente e pulsante, questa versione vi permetterà di fare entrambe le cose tutte le volte che volete.
Emerson, Lake & Palmer
Lato A
The Barbarian
Take a Pebble
Knife-Edge
Lato B
The Three Fates (a. Clotho b. Lachesis c. Atropos)
Tank
Lucky Man
Non disponibile
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