CHARLES MINGUS: Oh Yeah

Esecutore: Charles Mingus, piano e voce; Booker Ervin, sassofono; Roland Kirk, flauto e sassofono; Doug Watkins,basso; Jimmy Knepper, trombone;Dannie Richmond, batteria

Autore: Charles Mingus

Numero dischi: 1

Barcode: 4260019716149

Speakers Corner
LP
Jazz
2022
SC-SD1377
2022-02-01
37,00 €
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Recensendo questo album nel 1961, il critico dell’autorevole rivista Billboard scrisse: «Mingus pare essere ovunque, in qualunque posto tranne che dietro il suo solito strumento». Unanimemente ritenuto tra i protagonisti più carismatici della storia del jazz, Charlie Mingus per una volta non suona neanche una nota sul suo contrabbasso, ma guida la sua band dalla tastiera del suo pianoforte intensamente blues, lo strumento che era solito utilizzare per comporre. In questo album Mingus suona il pianoforte, canta il blues, grida e sprona i componenti della band: decisamente in Oh Yeah sentiva l’impellente necessità di esprimersi a un volume più alto rispetto al solito, affidando la parte del contrabbasso a Doug Watkins. A detta di molti addetti ai lavori di ieri e di oggi, Oh Yeah è di gran lunga l’album più vigoroso e intenso di Mingus. Per realizzare questo album, Mingus decise di coinvolgere due brillanti sassofonisti – Roland Kirk e Booker Ervin – oltre al talentuoso trombonista Jimmy Knepper. Se Kirk è senza dubbio il solista principale, va comunque detto che tutti e tre eseguono improvvisazioni molto espressive, intrecciando un fitto dialogo tra loro e spingendosi l’un l’altro a raggiungere un’energia al calor bianco. Il programma comprende brani vivaci ed estatici, senza però entrare mai nel terreno del free jazz e rimanendo sempre – come giusto – legati strattamente al blues e al gospel. “Hog Callin’ Blues” è un elettrizzante shuffle impreziosito da un gran numero di riff, “Devil Woman”, un brillante blues lento con fantasiose figurazioni dei fiati, mentre il più complesso “Ecclusiastics” presenta continue variazioni di ritmo e di espressione, che oscillano tra il gospel e il blues. Come dichiarò più volte lo stesso Mingus, il blues ha sempre fatto parte delle celebrazioni che venivano officiate nelle chiese frequentate dagli afroamericani. “Eat That Chicken” (un brano che rende omaggio al piatto preferito di Fats Waller) è pervaso da una suggestiva atmosfera dixie che ricorda tempi ormai lontani. In questo disco il buonumore non manca mai. Persino nel brano della bomba atomica (anche questo una sorta di blues religioso) si ascoltano le parole: «Don’t let ’em drop it! Stop it! Be-bop it!» (Non fatela sganciare! Fermatela! Suonate il bebop!»).

Questa straordinaria ristampa della Speakers Corner è stata realizzata con tecnologia rigorosamente analogica, utilizzando i nastri analogici originali e un procedimento di rimasterizzazione del tutto analogico, dal master alla testina di incisione. Per finire, va sottolineato il fatto che l’etichetta tedesca ha provveduto a pagare tutte le royalty e tutti i diritti d’autore, un fatto per nulla scontato al giorno d’oggi.

Registrazione effettuata nel mese di novembre del 1961 presso gli Atlantic Studios di New York dagli ingegneri del suono Tom Dowd e Phil Iehle e dal producer Nesuhi Ertegun.

Charles Mingus, pianoforte e voce

Booker Ervin, sax tenore

Roland Kirk, flauto, sax tenore, siren, manzello, stritch

Jimmy Knepper, trombone

Doug Watkins, contrabbasso

Dannie Richmond, batteria

Hog Callin’ Blues

Devil Woman

Wham Bam Thank You Ma’am

Ecclusiastics

Oh Lord Don't Let Them Drop That Atomic Bomb on Me

Eat That Chicken

Passions of a Man

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