GEORGE BRAITH: Extension

Un nuovo titolo della Blue Note su UHQCD

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Tra il settembre del 1963 e il marzo del 1964, l’originale sassofonista originario di New York George Braith registrò per la Blue Note tre album, che contribuirono a fare conoscere al pubblico americano il suo personalissimo stile compositivo ed esecutivo. Sebbene oggi sia conosciuto soprattutto per la sua spiccata propensione a suonare diversi strumenti nello stesso tempo alla maniera di Rahsaan Roland Kirk, Braith si fece notare anche nel campo dell’organologia, inventando un sassofono doppio a cui diede il nome di Braithophone.

In Extension, l’ultimo album che registrò per la Blue Note e – a detta di molti addetti ai lavori – con ogni probabilità il più riuscito sotto l’aspetto artistico, Braith si esibisce a sax tenore, al sax soprano e al sax contralto, venendo affiancato dal chitarrista Grant Green, dall’organista Billy Gardner e dal batterista Clarence Johnston.

Sebbene l’album fosse imperniato sul soul jazz, lo spirito avventuroso di Braith portò la musica in contesti assolutamente imprevedibili, come si può facilmente notare in originalissimi brani originali come “Nut City”, “Out Here” ed “Extension”. In ogni caso, questo album propone anche pezzi dai toni più riflessivi, come l’espressiva ballata “Ethlyn’s Love”, dedicata alla madre di Braith, e la piacevolmente rilassata “Sweetville”. La personalità di Braith traspare anche nel brano conclusivo, un folle balletto di Cole Porter dal titolo “Ev’ry Time We Say Goodbye”.

George Braith, sax soprano, sax tenore e sax contralto; Billy Gardner, organo; Grant Green, chitarra; Clarence Johnston, batteria

Nut City

Ethlyn’s Love

Out Here

Extension

Sweetville

Ev’ry Time We Say Goodbye