EAGLES: The Long Run

SACD ibrido in edizione limitata e numerata

Questo SACD ibrido contiene uno strato Red Book Stereo CD, che può essere riprodotto da qualsiasi lettore CD

Rimasterizzazione effettuata a partire dai nastri analogici originali da Rob LoVerde presso il Mobile Fidelity Sound Lab, di Sebastopol, California, con un sistema Gain HD

Copertina mini LP

Originariamente inteso come un’intelligente presa in giro delle tendenze dell’epoca che, secondo i critici, stavano rendendo gli Eagles sempre più irrilevanti, il titolo e i brani contenuti in The Long Run dimostrano in maniera inequivocabile che alla fine gli Eagles sono riusciti a smentire ampiamente le più fosche previsioni. Registrato dopo l’impegnativa tournée della band legata al grande successo di Hotel California, questo disco del 1979 fu l’ultimo album che gli Eagles incisero prima di prendersi una pausa di quasi tre decenni. Ricco di materiale di prima qualità e di tre grandi singoli, The Long Run, vincitore di ben sette Dischi di Platino, consentì agli Eagles di rimanere sempre nel cuore del pubblico.

Realizzato a partire dai nastri analogici originali e inserito in una copertina gatefold che sembra un LP in miniatura, questo SACD ibrido in edizione numerata della Mobile Fidelity presenta per la prima volta The Long Run con una qualità sonora realmente di livello audiophile. Come gli altri SACD dedicati dall’etichetta audiofila agli Eagles, questo titolo da collezione si presenta con un’incredibile ricchezza timbrica, una spettacolare escursione dinamica e una perfetta resa anche dei più piccoli dettagli sonori. Ogni brano viene reso con un’ampiezza epica ed è caratterizzato da un palcoscenico sonoro frontale che conferisce alla musica ampiezza, profondità e separazione del tutto apprezzabili.

«Who is gonna make it” / We’ll find iout in the long run», canta Don Henley nel brano d’apertura dell’album, un classico del R&B che raggiunse l’ottavo posto delle hit-parade. Henley ha poi sottolineato l’ironia del testo, costituito dal fatto che quando lo scrisse la sua band era in procinto di sciogliersi. Va però detto che sia il cantautore sia Glenn Frey sapevano benissimo qualcosa di cui gli altri componenti della band erano all’oscuro. I temi correlati della sopravvivenza, della resilienza e dell’umorismo nero percorrono The Long Run dal primo all’ultimo minuto, anche grazie alla presenza del bassista Timothy B. Schmit. La sua voce solista è alla base dell’hit numero 8 “I Can’t Tell You Why”, un vero capolavoro che ha scritto insieme a Henley e Frey.

Questo dinamico duo mise lo zampino in tutti i brani in programma, tranne uno, “In the City”, un’ode alla resistenza, che vede assoluta protagonista la slide-guitar di Joe Walsh. Walsh condivide anche il merito di aver scritto la conclusiva “The Sad Café”, una canzone melodrammatica la cui discendenza si estende a un altro collaboratore di lunga data della band, J.D. Souther. Quest’ultimo, insieme a Frey e Henley, ha collaborato con la leggenda di Detroit Bob Seger alla stesura dell’inno principale del disco, “Heartache Tonight”, vincitore di un Grammy Award. Alimentata dal battito delle mani, da un groove scatenato e dal caratteristico stile country-rock californiano della band, questa hit da classifica si colloca comodamente accanto a brani dai contenuti più profondi come l’ammiccante shuffle “The Disco Strangler” e la cinematografica “King of Hollywood”.

Le sfide e le forti pressioni che accompagnarono la realizzazione di The Long Run giunte dopo aver ottenuto l’inimmaginabile successo di Hotel California finirono per bloccare gli Eagles. Tuttavia, il merito, le performance e le melodie durature dell’album hanno confermato le convinzioni di Henley e Frey. Gli Eagles sono ancora vivi e vegeti. Ce l’hanno fatta. La lunga corsa continua.

Eagles

The Long Run

I Can’t Tell You Why

In the City

The Disco Strangler

King of Hollywood

Heartache Tonight

These Shoes

Teenage Jail

The Greeks Don't Want No Freaks

The Sad Cafe