WENDELL HARRISON TRIBE: Get Up Off Your Knees

Doppio LP da 180 grammi di livello audiophile

Rimasterizzazione effettuata da Cicely Baston presso l’Alchemy/Air Mastering di Londra

«Il gramde sassofonista Wendell Harrison ha seguito per i suoi oltre 50 anni di carriera una filosofia immutabile, in base alla quale ognuno di noi deve essere perfettamente autosufficiente. Questo fatto trova conferma sia nella sua musica sia nella sua carriera. Oltre a essere una leggenda del panorama jazz di Detroit e aver contribuito a formare almeno un paio di generazioni di giovani musicisti tramite la sua organizzazione senza fine di lucro Rebirth Inc., negli anni Settanta Harrison è stato cofondatore dell’etichetta Tribe Records, che realizzò nel corso degli anni una fortunata rivista e pubblicò molti album destinati a diventare classici imprescindibili.

Con il nuovo disco Get Up Off Your Knees, Harrison porta avanti la missione della Tribe Records, questa volta al fianco di un agguerrito gruppo di giovani musicisti jazz attivi nella Motor City, tra cui il batterista Louis M. Jones III, il trombettista Trunino Lowe e il chitarrista Jacob Schwantz.

C’è molto da ascoltare in questo disco, perché le composizioni originali in programma abbracciano il R&B, il soul, il parlato e la “world music”, quattro generi che vengono filtrati attraverso la lente del jazz. In molti brani Harrison tende a intessere una serie di elementi propri della musica africana. In “Siera” e “Samoulén Khalé Yi”, due brani scritti dal vocalist e contrabbassista Pathe Jassi, Harrison rende omaggio alle culture della Guinea-Bissau e del Senegal. Anche “Educators” rivela numerose nuance africane, che si notano soprattutto nelle frenetiche percussioni che vivacizzano la sublime performance di Harrison al clarinetto e al clarinetto basso.

Ogni appassionato di jazz degno di questo nome resterà conquistato da Get Up Off Your Knees, ma lo scopo principale che Harrison si pose realizzando questo disco era quello di spingere i giovani a mettere l’istruzione al primo posto e a sviluppare una giusta consapevolezza sociale. Nel brano che dà il titolo all’album, la vocalist Miche Braden spinge al parossismo la sua grande determinazione, che viene di nuovo esaltata al massimo grado in “Revolution”, una originale rivisitazione della famosa “The Revolution Will Not Be Televised” di Gill Scott-Heron, resa con una stretta aderenza agli eventi contemporanei dai versi del poeta Reverendo Mbiyu Chui» (Veronica Johnson, Jazz Times).

Wendell Harrison, sassofono, clarinetto e clarinetto basso

Louis M. Jones III, batteria

Trunino Lowe, tromba

Jacob Schwantz, chitarra

Miche Braden, voce

Lato A

Turn Around

Educators

Woo In Tribute (Tribute to Kresge Emminent Artist Marie Woo)

Lato B

Get Up Off Your Knees

First Love

Siera

Lato C

Revolution

Saga Of A Carrot

What’s Up

Lato D

Samoulen Khale Yi

Wandering Thoughts