

Esecutore: Ry Cooder
Autore: Ry Cooder
Numero dischi: 1
Barcode: 0821797215466
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Il percorso che premise a Ry Cooder di diventare una stella di prima grandezza, in grado di affrontare brillantemente quasi ogni stile, ebbe inizio con il periodo che trascorse con Taj Mahal e Captain Beefheart, ma in realtà – se andiamo a vedere i risultati – tutto cominciò con Boomer’s Story. Dopo aver realizzato due album ambiziosi ma non del tutto riusciti, il chitarrista californiano si calò nei ruoli che continuano a definirlo ancora oggi, vale a dire di archeologo del suono e di storico della cultura, producendo nel 1972 un nuovo disco per la Reprise Records contenente brani scavati nella solida roccia del panorama folk, blues e soul degli Stati Uniti. Ispirato, virtuosistico e molto intenso, Boomer’s Story è uno straordinario ritratto con brillanti influssi e parecchi elementi di elegante artigianato, che dopo molti anni di oblio ha finalmente ottenuto un’edizione dalla qualità sonora di altissimo livello. Rimasterizzato a partire dai nastri analogici originali e stampato in appena 2000 copie per tutto il mondo, questa ristampa su SACD ibrido stereo della OMR dell’album che diede una svolta alla carriera di Ry Cooder rivela un sound estremamente naturale, un’immagine profonda e il tipico calore che si può apprezzare nelle registrazioni valvolari dei bei tempi andati. Boomer’s Story può anche vantare un suono vibrante e una grande spaziosità, due caratteristiche della massima importanza, che in questa ristampa audiophile della OMR vengono messe in luce con straordinario realismo. I dettagli sonori emergono con grande immediatezza, come si può notare per esempio nella resa della pelle della batteria, nella leggera riverberazione della chitarra e nel suono imponente del pianoforte, che va a collocarsi in un palcoscenico ampio e molto profondo. Le singole note appaiono e scompaiono con incredibile velocità. Cooder e i componenti della sua band suonano con grande immediatezza, al punto che chiudendo gli occhi potreste avere l’impressione di averli nel vostro salotto. Questo disco non è mai stato così coinvolgente e ricco di dinamiche. Dopo aver iniziato all’età di appena quattro anni a studiare da solo gli elementi stilistici di artisti del calibro di Josh White, Woody Guthrie, Charlie Johnson e Robert Johnson ed essere cresciuto in una famiglia letteralmente ossessionata dalla Folksway Records, Cooder non soffrì mai di quella nostalgia retrò che invece afflisse numerosissimi revivalisti suoi contemporanei. Grazie alla sua autentica originalità, questo grandissimo chitarrista rende da un lato un doveroso omaggio al passato e dall’altro contribuisce ad aggiornarlo per il futuro. Il programma di Boomer’s Story presenta sia brani tradizionali (il pezzo che dà il titolo all’album e “Good Morning Mr. Railroad Man”) classici del blues (“Ax Sweet Mama” e “Cherry Ball Blues”) e standard della seconda guerra mondiale (“Comin’ in on a Wing and a Prayer”), un mix molto azzeccato che rivela una apprezzabile personalità, un grande rispetto per il passato e una gradevole carica innovativa in ogni brano. Evocando le atmosfere rustiche della “bizzarra America d’antan” rimasta apparentemente sospesa al di fuori del tempo cantata da Bob Dylan e dalla sua band in Basement Tapes, Boomer’s Story si sviluppa con un’immediatezza piacevolmente rilassata e un’azzeccata chimica casalinga, sottolineata dagli spunti e dalla forte personalità di tutti i musicisti. Nella band che permise a Cooder di dare corpo e sostanza alle sue intuizioni artistiche, spiccano i nomi del batterista Jim Keltner, del percussionista Milt Holland e del contrabbassista Jim Dickinson (che svolse anche le funzioni di producer). La lista dei musicisti comprende anche la leggenda del country-blues Sleepy John Estes, che canta con grande intensità emotiva la sua “President Kennedy”, e il pianista Randy Newman, che lo aiuta a trasformare la normalmente bellicosa “Rally ’Round the Flag” in un dignitoso e dolente inno di protesta. Cooder ottiene poi risultati non meno intensi e significativi nella definitiva interpretazione senza parole della famosissima ballata soul “The Dark End of the Street”, che rivela inconfessabili abissi di rimorso e di nostalgia grazie a un accompagnamento di slide-guitar, che ricorda molto l’immortale spiritual “Dark Was the Night” di Blind Willie McTell, un brano che Cooder definì senza mezzi termini: «il brano dai toni più trascendentali della storia della musica americana». In effetti, il grado di suono d’insieme ottenuto con le scintillanti tastiere, la vigorosa batteria, gli interventi degli ottoni e le fenomenali linee melodiche della chitarra – suonata sia con accordi sia pizzicata – di Boomer’s Story raggiunge una meravigliosa ariosità, messa sempre più a rischio in un’epoca in cui il pubblico voleva una maggiore immediatezza e l’imitazione dei propri motivi. Questo, come detto, è ormai storia.